L’autopsia sul cadavere di Sarah Scazzi non ha potuto rivelare se la ragazza abbia davvero subito violenza sessuale come ha detto lo zio assassino. In acqua per 41 giorni, il corpo era in avanzato stato di decomposizione quando stato ritrovato.
Gli esami del professor Luigi Strada hanno però potuto rivelare che Sarah non ha sofferto durante il suo assassinio: la ragazza è andata immediatamente in stato di choc non appena lo zio Michele le ha stretto la corda al collo. Su un braccio di Misseri invece è stato rilevato un ematoma. “Quella ferita potrebbe essere il segno di una unghiata” ha detto. “La difesa è compatibile con i tempi del delitto. La vittima potrebbe aver accennato ad una reazione. Oppure Sarah potrebbe aver graffiato lo zio nel tentativo di liberarsi di quella morsa”.
Sul fronte delle indagini invece salta fuori un particolare interessante. Durante l’interrogatorio della notte fra il 6 e i 7 ottobre, Misseri avrebbe parlato al plurale: "Abbiamo parcheggiato…vicino alle canne", ha detto Misseri. Poi si è corretto tornando al singolare. Un lapsus o l’ammissione che l’assassino ha agito in coppia? Non si trovano poi la carta sim del cellulare, le cuffiette di Sarah e i vestiti che lo zio ha detto di aver bruciato.
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