Video – Rosetta Brambilla è in Brasile dagli anni ’60, quando decise di lasciare gli amici che aveva qui, in Italia, e di farsene altri, in Brasile. Se le chiedi perché, potresti però sentirti rispondere che così facendo era un modo per ritrovare un’amicizia più grande anche con i suoi amici italiani. Anzi non solo con loro ma con tutti. Rosetta Brambilla, a Belo Horizonte dal 1967, una delle realtà più povere e degradate del Brasile, accudisce come una madre tanti bambini abbandonati e maltrattati. «lavorando nelle Favelas»- racconta Rosetta – «noi andavamo dalle famiglie, accudendo la mamma ammalata, facendo da mamma. Che voleva dire accudire i bambini, lavare, stirare». Li accoglie, li sfama, dà loro un tetto. Li educa. A quarant’anni di distanza è ancora con loro, in un’opera che da allora va avanti senza sosta. Direttrice delle opere educative di Don Giussani, partner di Avsi a Belo Horizonte,
L’Opera – Nel 1967 a Belo Horizonte, Rosa Brambilla incontra tanti bambini abbandonati, maltrattati e denutriti. Dal 1976, con l’aiuto di AVSI, nascono dei centri che accolgono 2.000 bambini da 0 a 18 anni con 113 educatori: 4 asili, un doposcuola, un centro sportivo, un centro educativo, una casa di accoglienza per bimbi vittime di violenza domestica e abbandono. Nascono le Opere Educative Don Giussani. Questo accade «quando uno guarda la realtà, mettendola a fuoco veramente, non a partire da ciò che vuol costruire ma partendo dal bisogno vero che vede», commenta Rosetta.
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