Il ministero della Salute ha pubblicato il testo integrale del rapporto “Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanità pubblica”, che sarà presentato nella città pugliese dal ministro Renato Balduzzi. Dai dati aggiornati al 2009, forniti dal ministro alle associazioni ambientalisti, emerge chiaramente che a Taranto vi è un aumento di tumori per le donne dal 24% al 100%. A renderlo noto è il presidente di Pacelink, Alessandro Marescotti che partecipa all’incontro. I dati sono contenuti nell’aggiornamento del progetto “Sentieri” dell’Istituto Superiore di Sanità sui siti italiani inquinati, realizzato insieme all’Oms. In particolare, sempre secondo i dati contenuti nel rapporto, viene registrato un incremento dei tumori al fegato (+75%), linfoma non Hodgkin (+43%), corpo utero superiore (+80%), polmoni (+48%), tumori allo stomaco (+100%), tumore alla mammella (+24%). Si registra complessivamente un aumento di tutti i tumori del 30% mentre per i bambini si registrano incrementi significativi di contrazione malattie per tutte le cause nel primo anno di vita. Anche il dato riguardante la mortalità a Taranto sale dal 10 all’11% e si riferisce in particolare all’eccesso di mortalità rilevato nella città pugliese rispetto alle aspettative di morte di tutti i cittadini residenti nella Regione. Il ministro sta presentando alle associazioni ambientalistiche a Taranto i dati aggiornati al 2009 che, per tutte le cause di mortalità, per tutta la popolazione, segnano un più 1% rispetto al 2008.
Più in generale, invece, la mortalità a Taranto è aumentata del 14% negli uomini e dell’8% nelle donne per tutte le cause. Per quanto riguarda gli uomini il rapporto evidenzia un incremento del 14% per tutti i tumori, del 14% per le malattie circolatorie, del 17% per quelle respiratorie, del 33% per i tumori polmonari e del 419% per i mesoteliomi pleurici. Per quanto riguarda invece le donne, l’aumento è del 13% per tutti i tumori, del 4% per le malattie circolatorie, del 30% per i tumori polmonari e del 211% per il mesotelioma pleurico. “Lo stabilimento siderurgico, in particolare gli impianti altoforno, cokeria e agglomerazione – si legge nel rapporto -, è il maggior emettitore nell’area per oltre il 99% del totale ed è quindi il potenziale responsabile degli effetti sanitari correlati al benzopirene”.
“La situazione a Taranto è indubbiamente complessa. – ha detto invece il ministro Balduzzi – Credo sia necessario uno sforzo, anche da parte della sanità pubblica per un monitoraggio sanitario costante e un piano di prevenzione nei confronti dei lavoratori, dei bambini, di tutti, con iniziative mirate”.
Anche secondo l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Ettore Attolini, “i dati su Taranto sono allarmanti e ricalcano quelli già circolati: bisogna partire da questo dato di fatto per intervenire”. Nella giornata di domani, martedì 23 ottobre, sia Clini che Balduzzi arriveranno a Bari dove parteciperanno a una tavola rotonda sul caso Ilva dopo l’illustrazione della relazione al Parlamento sulla gestione dei rifiuti nella Regione Puglia.