Lo sciopero generale slitta dal 5 al 12 dicembre. Dopo le proteste per la decisione della Cgil di indire la protesta per venerdì 5 dicembre – che si sarebbe protratta per quattro giorni, visto che l’8 è l’Immacolata – il sindacato di Susanna Camusso, insieme alla Uil, manifesteranno mercoledì 12. All’agitazione, però, non prenderà parte la Cisl. Dure le parole del neosegretario generale Annamaria Furlan che, in un’intervista a La Repubblica, dice: “Non ci sono motivazioni valide per fermare il Paese: il Jobs act, in fondo, sta cambiando in meglio”. La Camusso, al termine del confronto con Barbagallo (che ha preso il posto di Luigi Angeletti) ha affermato: “Sui temi della legge di stabilità, del Jobs actabbiamo registrato un importante convergenza e abbiamo convenuto di fare uno sciopero generale in una giornata con manifestazioni territoriali il 12 dicembre, avendo fatto verifiche sulla data”. Niente accordo e sciopero unitario, ma un po’di tensione tra le sigle, con la Cils della Furlan che si sfila e conferma solo la protesta del pubblico impiego a discrezione delle categorie.