I legali di Emilio Fede e di Lele Mora hanno chiesto il non luogo a procedere in merito all’inchiesta sul caso Ruby che li vede indagati per induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. Nella prossima udienza sarà la volta dei legali di Nicole Minetti. I pm, nella scorsa udienza, avevano chiesto, per i tre, il rinvio al giudizio. Nadia Alecci e Gaetano Pecorella, gli avvocati del direttore del Tg4, hanno affermato che il loro assistito, nel merito, è del tutto estraneo ai fatti contestati. Inoltre hanno posto gup di Milano, Maria Grazia Domanico, anche la questione preliminare dell’incompetenza del tribunale di Milano a indagare e giudicare. La loro tesi è che se il capo di imputazione fu originato dalle indagini scattate nel settembre del 2009 in seguito al concorso bellezza di Letojanni, in provincia di Messina, allora la competenza è proprio del tribunale della capoluogo siciliano. Sarebbero inoltre le dichiarazioni delle stesse Chiara Danese e Ambra Battilana, (due ex miss piemontesi 19enni che hanno chiesto i danni morali e patrimoniali per esser state considerate escort dopo aver partecipato ad una festa ad Arcore il 22 agosto scorso) a dimostrare l’estraneità di Fede. Esistono telefonate ed sms amichevoli tra le due ed Emilio Fede successive alla loro fuga al presunto festino. Il giorno in cui Ruby sarebbe stata portata ad Arcore, inoltre, il14 febbraio del 2010, le cellule telefoniche dei due dimostrano che avevano preso strade diverse. Ruby stava andando ad Arcore, Fede a Milano.
La famigerata sera del concorso di bellezza, poi, Fede non avrebbe chiamato Ruby sul palco né risulterebbe alcun contatto successivo tra i due. Luca Giuliante, avvocato di Lele Mora, oltre a chiedere il non luogo a procedere a chiesto la nullità per il rinvio a giudizio in merito all’omesso deposito di alcuni atti.