Sta per iniziare il confronto tra governo e partiti di maggioranza sulla legge di stabilità. Mario Monti si appresta infatti ad incontrare già oggi Pier Ferdinando Casini, mentre domani sarà la volta di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. L’alzata di scudi più decisa è però arrivata da Pier Luigi Bersani, con cui il presidente del Consiglio si è già incontrato un paio di settimane fa. “Noi – ha detto recentemente il segretario del Pd – metteremo attenzione alla questione fiscale cercando una soluzione più equa e più adatta a incoraggiare la domanda interna. Metteremo attenzione al tema ancora aperto degli esodati. In particolare – ha poi aggiunto – noi non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola. Sono norme al di fuori di ogni contesto di riflessione sull’organizzazione scolastica e che finirebbero semplicemente per dare un colpo ulteriore alla qualità dell’offerta formativa. Voglio credere che ciò sarà ben compreso dal governo. Diversamente, saremmo di fronte a un problema davvero serio”. Quello che soprattutto non va giù a Bersani sono, come ha sottolineato, le norme sulla scuola, a cominciare dai tagli da 700 milioni e dall’allungamento da 18 a 24 ore settimanali delle ore di lavoro per i professori. Il Pdl, invece, si impunta in particolare sul tema del fisco: secondo Alfano, infatti, è necessario che “alla legge di stabilità siano apportate modifiche sostanziali. Non è possibile che ci siano le detrazioni eliminate, a cominciare da quelle sui mutui, perché fanno parte di un patto tra lo Stato e il cittadino. Il cittadino non può essere tradito dallo Stato”, ha dichiarato il segretario Pdl, il quale si dice contrario anche all’aumento dell’Iva “perché ci sono tantissimi commercianti, oltre che tutti gli altri cittadini, in enorme difficoltà e questa rischia di diventare una manovra recessiva”. Contrario all’innalzamento dell’imposta anche l’Udc: Pier Ferdinando Casini, in questi minuti a colloquio con Monti, dovrebbe chiedere all’esecutivo un maggiore sforzo per rendere più equa la tassazione Irpef. Solo pochi giorni fa, facendo sapere che ogni critica verrà presa in considerazione, il governo si è detto pronto a modificare la legge in Parlamento.
“Il fatto che ci siano considerazioni critiche, alcune forti, non ci sorprende, – aveva chiarito Monti – siamo disponibili a valutare tutte le modifiche che verranno proposte”. Questo, ha però aggiunto, dovrà avvenire senza alcuna modifica dei saldi, auspicando che sotto questo aspetto possa dimostrarsi salda la sinergia con i partiti.