Sono spuntate nuove intercettazioni, di cui peraltro alcuni organi di stampa parlavano da tempo, relative al caso Berlusconi-Lavitola-Tarantini. Queste intercettazioni sono state depositate dai magistrati che indagano sul caso che vede coinvolto in un supposto tentativo di corruzione l’imprenditore Tarantini ai danni di Silvio Berlusconi. Coinvoto nel caso anche l’ex direttore del quotidiano L’Avanti, Lavitola. E proprio una telefonata tra il premier e quest’ultimo è al centro di questa nuova intercettazione. Nella telefonata, che risalirebbe al 24 agosto, Lavitola, che chiama il capo del governo dalla capitale della Bulgaria dove si trova, chiede di sapere che debba fare, visto che si trova all’estero. Il caso del presunto ricatto è già scoppiato. Berlusconi lo consiglia di rimanerci e quindi lo rassicura, vi scagionerò a tutti. “Sono tutte cose che non esistono” dice ancora Berlusconi a proposito delle accuse che vengono fatte a Tarantini. Nella conversazione, Lavitola fa notare che sta usando un telefono straniero, ma non ha idea se i magistrati possano intercettare anche questo tipo di telefonate. Berlusconi gli dice che aveva ragione lui, a proposito delle possibili intercettazioni. Poi i due si salutano affettuosamente: Lavitola mandando un bacio al premier raccomandando di non dimeticarsi di “quella persona” e questi glirisponde di farsi delle buone vacanze. La telefonata è stata fatta prima che Tarantini venisse arrestato. E’ da quei giorni di fine agosto che Lavitola non è più tornato in Italia, sebbene abbia fatto sapere di aver eintenzione di tornare per discolparsi da ogni accusa. Tra le nuove documentazioni presentate oggi dai magistrati anche documenti che riguardano la segretaria di Berlusconi, Marinella Brambilla. Si tratta delle sue dichiarazioni rilasciate ai magistrati che la interrogarono, nelle quali dice che Berlusconi era piuttosto seccato e risentito delle richieste di denaro da parte di Lavitola, definendolo un rompiscatole “o qualcosa del genere”. Poi la segretaria avrebbe detto che Lavitola aveva parlato di fotografie in modo non chiaro, dicendo che voleva delle foto da Berlusconi: quando riferì la cosa al premier, questi disse di aver capito e rispose alla donna di prelevare 10mila euro dalla cassaforte privata.
Spiegò trattarsi di somme destinate a Tarantini e alla moglie per conto di Lavitola., un prestito personale. Fece dividere la somma in due buste da 5mila euro ciascuna e quindi diede ordine di consegnargli il denaro.