Antonio Di Pietro rilascia dichiarazioni preoccupanti. Scrivendo sul suo blog, il leader dell’Idv definisce decisiva la giornata di domani per quanto riguarda le possibili dimissioni del governo. Domani il Parlamento deciderà infatti sulla richiesta di misura cautelare dell’onorevole Milanese, accusato di reati contro la pubblica amministrazione da parte della Procura di Napoli. Per Di Pietro in questa situazione sarà possibile verificare cosa resta di una maggioranza che non esisterebbe più. Una maggioranza e un governo, continua, rinchiusi nel proprio bunker pretendendo di governare mentre nel Paese “sta sbocciando la rivolta sociale”. A questo punto Di Pietro rilascia parole inquietanti: “Questo esecutivo non ha più nulla da dire, se ne vada a casa prima che ci scappi il morto”. A cosa si riferisce il politico di opposizione? A un clima sociale così teso che possa davvero risolversi in scontri di strada? Tornando a parlare di domani, Di Pietro, sottolinea il timore che la decisione su Milanese possa venir presa non in base a motivi di legge ma a motivi politici: “Siccome sei un parlamentare, noi non diamo l’autorizzazione all’arresto”. C’è un problema, dice ancora, di degenerazione di questa maggioranza parlamentare e del su governo che “mentre il mondo brucia, mentre l’Italia va a pezzi, mentre il Paese ha bisogno di interventi urgenti in materia economica, sociale, di rilancio della produzione industriale e di diritti civili, tiene impegnato il Parlamento per dire no all’arresto di un deputato accusato di essersi macchiato di gravi reati”. Intanto a proposito di maggioranza, Silvio Berlusconi ha tenuto un vertice stamane con il suo alleato Umberto Bossi, ma non è stata rilasciata alcuna dichiarazione. Nel tardo pomeriggio poi secondo alcune voci il premier potrebbe recarsi dal Capo dello Stato per un colloquio che dovrebbe avere a tema la situazione economica. Già ieri Giorgio Napolitano si era incontrato con Maroni, Gasparri e Cicchitto per valutare la tenuta del governo e la sua capacità di far fronte ala crisi economica.
Intanto, relativaente alla votazione di domani, è stato deciso, tra le polemiche, che si voterà con voto elettronico per evitare che si ripeta quanto successe nel caso dele votazioni per la richiesta di arresto di Alfonso Papa. Il presidente dei deputati Pdl abveva chiesto di votare con le palline.