Si andrà al voto di fiducia. E’ quanto ha fatto sapere Silvio Berlusconi parlando delle misure anti crisi presentate dal nostro governo all’Unione europea. Allo stesso tempo il premier si dice sicuro che entro quindici giorni al massimo il decreto stabilità e il maxi emendamento saranno pronti in ogni loro dettaglio. Berlusconi, parlando con gli altri membri del G20 durante gli incontri di questi giorni a Cannes, avrebbe anche assicurato interventi sul mercato del lavoro per i quali intenderebbe aprire un confronto con i sindacati. Il modo giusto, ha detto, per rispettare gli impegni dell’Italia e contribuire al comune progetto di gestione della crisi finanziaria. Al proposito il presidente francese Sarkozy ha espresso il suo massimo rispetto per l’economia italiana (una delle più forti del mondo, ha detto) e l’apprezzamento per il pacchetto di misure anti crisi presentato alla Ue. Ma, ha aggiunto, il problema è capire se e quando tali misure verranno messe in azione. Continuano intanto gli incontri del presidente della Repubblica con gli esponenti dei vari partiti. Ieri al Quirinale è salito Umberto Bossi il quale ha detto che piuttosto che un governo tecnico è meglio andare subito al voto. Napolitano, che ha ripreso alcune parole di Silvio Berlusconi in cui diceva di trovare contrasti sia nella maggioranza che nell’opposizione, si è rivolto a entrambi gli schieramenti dicendo che a loro appartiene la responsabilità delle loro azioni e che queste azioni saranno valutate rispetto agli interessi generali di Italia ed Europa, “in una crisi finanziaria ancora gravida di incognite”. Saranno i prossimi sviluppi dell’attività parlamentare, ha detto ancora Napolitano, a fargli capire la reale evoluzione del quadro politico-istituzionale. E’ intervenuto nel dibattito anche il segretario del Pdl Alfano che ha assicurato che questo governo andrà avanti fino alla scadenza naturale, cioè il 2013. “Noi abbiamo una dialettica interna fatta da persone che hanno avuto un ruolo importante sin dalla fondazione del Pdl. Sono convinto che si risolverà positivamente” ha commentato.
Tutto questo alla luce di due deputati del Pdl che hanno giusto ieri annunciato di essere passati all’Udc, indebolendo ulteriormente lo schieramento di maggioranza.