Maggioranza sotto a Montecitorio, davanti al presidente del Consiglio che assiste impotente a una votazione che crea scompiglio. La votazione era sull’assestamento di bilancio 2010: nel dettaglio, il governo è stato battuto sull’articolo 1 del rendiconto con un risultato che ha del bizzarro: 290 voti a favore e 290 voti contro. Per ottenere la maggioranza era necessario avere 291 voti. Ciò che ha creato imbarazzo nel governo è stata l’assenza del ministro dell’economia Tremonti che in questo modo, volente o no, ha contribuito alla sconfitta del suo governo. Era invece presente Silvio Berlusconi che da quanto riportano le agenzie non ha preso per niente bene il risultato del voto, e ha lasciato l’aula senza salutare nessuno, tranne un breve scambio di parole con Cicchitto. Tremonti poi che intanto era tornato in aula ha seguito il capo del governo: a loro si sono aggiunti il capogruppo Cicchitto, il vicepresidente della Camera Lupi, il coordinatore Verdini e i ministri Fitto e Brambilla. Immediata la richiesta dai rappresentanti dell’opposizione che appena conosciuto il risultato hanno urlato apertamente “dimissioni” alla volta dei banchi del governo. I commenti degli esponenti dell’opposizione, cominciando da Dario Franceschini capogruppo Pd: “La maggioranza che sostiene il governo non esiste più, né nel Paese né in questa Camera”. Pierluigi Bersani: “Berlusconi si convinca ad andare al Quirinale”. Per Galletti dell’Udc, questa “è la prima volta dall’inizio della storia della Repubblica che il governo viene battuto in aula su un provvedimento del genere”. L’esame dell’articolo in questione è stato dunque rimandato a domattina, ma con le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini che fa notare che la bocciatura di oggi ha evidenti implicazioni di carattere politico. In precedenza il governo aveva già rischiato una volta la sconfitta, e anche qui si è messo in mezzo Tremonti che si è astenuto dal voto: si votava la risoluzione alla nota di aggiornamento del Def 2011. Il ministro Tremonti si è astenuto, in questo modo mettendo a rischio la tenuta della maggioranza anche se peggiore è stata l’assenza successiva al voto.
Il testo era stato presentato dai capigruppo di Pldl Lega e Pt. Il documento è passato per soli due voti, 287 sì contro 285 no.