Caos e polemiche nella maggioranza dopo il voto di ieri alla Camera che ha visto la maggioranza battuta per un solo voto. Sul rendiconto del bilancio 2010 infatti si è giunti a un 290 voti contro 290: per vincere occorreva un solo voto che è venuto a mancare perché mancavano in aula alcuni membri della maggioranza tra cui il ministro dell’economia Tremonti. La sconfitta ha scatenato l’opposizione che ha chiesto immediate dimissioni del governo, mentre lo stesso Berlusconi si è infuriato con i suoi. A mente fredda, le dichiarazioni dei leader del centro destra hanno cercato di fare chiaro su una giornata buia. Per Umberto Bossi, solo un banale incidente di percorso. Per Cicchitto, errori e sciatteria da parte dei propri uomini. Sacconi: “Un infortunio non voluto da alcuno degli assenti anche se è un fatto politicamente rilevante da non sottovalutare che merita la verifica circa la capacità di questo governo di andare avanti”. Ignazio La Russa in serata invoca il voto di fiducia, cosa che trova d’accordo il premier: se l’opposizione utilizza in modo strumentale il voto di ieri, allora si vada al voto di fiducia. In giornata è atteso un discorso del capo del governo e quindi il voto, già oggi o domani. “I numeri li abbiamo, li sbugiarderemo” ha detto Berlusconi, ricordando che “non c’è alternativa al nostro governo. Completeremo il programma. Ottenuta la fiducia, a quel punto la Costituzione parla chiaro: se hai la maggioranza e hai i voti non ci sono altre strade, il governo va avanti e tutti se ne dovranno fare una ragione”. Berlusconi fa anche leva sulla crisi economica: nel suo discorso stando a indiscrezioni ricorderà che chiedere le dimissioni di un governo durante questo momento difficile sarebbe da irresponsabili. Intanto la maggioranza evita di attaccare Tremonti, da molti considerato il maggior responsabile della sconfitta di ieri, il quale peraltro non aveva votato anche in una precedente consultazione sempre ieri pomeriggio. Lo dice per tutti Cicchitto: “Qui non c’è da far pagar niente a nessuno. È stato solo un incidente come si può vedere se si analizzano le assenze”.
Infine Pasquale Viespoli spiega che la bocciatura dell’articolo 1, “di cui ovviamente dobbiamo tenere conto, non cambia i contenuti del testo che sono presenti dall’articolo 2 in poi. Secondo noi potremmo, una volta corretto l’articolo 1 andare avanti con le votazioni sugli altri articoli”.