Le imminenti primarie del Pdl, fissate per il 16 dicembre, entrano ormai nel vivo. “Non parteciperò alle primarie se ci saranno candidati indagati”, annuncia il segretario del partito Angelino Alfano in un’intervista al Tg2. “Berlusconi ha appena firmato la nomina del comitato dei garanti – ha poi aggiunto – a cui rivolgo un appello: niente indagati a queste primarie, si tratta di aprire una fase nuova e io non sono disponibile a gareggiare in un contesto che non è quello giusto”. Pur non facendo alcun nome riguardo eventuali indagati in corsa per le primarie, con ogni probabilità Alfano si riferisce all’imprenditore Alessandro Proto, indagato per aggiotaggio dalla procura di Milano, e a Gianpiero Samorì, il quale sta facendo i conti con una vecchia inchiesta penale della Procura di Bologna, nella quale risulta indagato per un presunto accesso abusivo al sistema informatico di Bper. Il segretario del Pdl viene immediatamente seguito anche dall’altra candidata alle primarie, Giorgia Meloni, la quale però aggiunge di voler vedere lo stesso rigore anche nelle consultazioni politiche di primavera. La Meloni, rispondendo ad Alfano, scrive infatti su Twitter: “Bene! Non mi candido neanche io, alle primarie, se ci sono indagati in lista. Domanda: il criterio varrà anche per le politiche?”. Alessandro Proto, colui che molto probabilmente è stato chiamato in causa da Alfano, risponde poco dopo dicendo di essere vittima di una “macchina del fango” e di un “fuoco amico” proprio del Pdl: “Le primarie – ha dichiarato – sono una pagliacciata fatte esclusivamente perché partecipino Alfano piuttosto che la Meloni”. Riguardo il fatto che sia indagato, Proto afferma invece che si tratta di notizie “assolutamente false e infondate. Non sono mai stato sentito da nessun Pm, nemmeno da quello citato dai giornali, Isidoro Palma”. Anche Mara Carfagna, deputato Pdl e componente dell’Ufficio di presidenza, ha detto: “Le primarie sono un passaggio irrinunciabile di quel percorso verso la pulizia del partito che ci chiedono a gran voce i nostri elettori e del quale tutti noi dirigenti del Pdl sentiamo l’esigenza da tempo. Il Pdl può tornare a essere il partito degli onesti e delle persone pulite, al di sopra di ogni sospetto. E’ questo che ci ha chiesto Silvio Berlusconi”.
Questa esigenza, aggiunge la Carfagna, “è ancora più impellente oggi in vista della composizione delle liste per i candidati alle elezioni Politiche e per le Regionali in Lazio e Lombardia. Bene ha fatto, dunque, il segretario Angelino Alfano a chiedere oggi che venga impedito a indagati per reati gravi e condannati di correre per le primarie”.