Il tema delle pensioni è balzato al primo posto dell’agenda politica e rischia di generare conseguenze pesanti sull’equilibrio del governo Berlusconi. Dopo la “tirata d’orecchi” che è arrivata ieri dall’Europa al nostro Paese, insieme alla sgradevole risata sull’Italia del duo franco-tedesco, Merkel-Sarkozy, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, oggi è tornato a proporre la ridiscussione dell’età pensionabile.
Dalla Lega Nord però è arrivato un no compatto. «La Lega è sempre stata contraria. Abbiamo fatto le nostre proposte alternative. Di questa questione ne discuterà il Consiglio dei ministri», ha dichiarato il capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni.
In via Bellerio lo stato maggiore del Carroccio si è riunito per discutere in vista del Consiglio dei Ministri delle 18. Le diverse anime, che da mesi si contrappongono in una spietata lotta interna, questa volta però sono allineate.
Secondo Maroni: «La nostra posizione è molto chiara sulla riforma delle pensioni: abbiamo già dato, i pensionati hanno già dato». Ma anche Rosy Mauro, per le cronache politiche esponente di punta del “cerchio magico” e acerrima nemica del ministro dell’Interno: «Adesso basta. È arrivato il momento di smetterla di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati».
A molti esponenti del Popolo della Libertà, però, l’ultimatum padano non è piaciuto. «Credo che non sia affatto assurdo – ha dichiarato il ministro Meloni – chiedere un piccolo sforzo in più ai padri per il bene dei propri figli. Rimandare di qualche anno l’abbandono del posto di lavoro non è chiedere troppo, se si tratta di garantire l’accesso a un futuro dignitoso per tanti giovani».
«Siamo un Governo di coalizione e sul tema delle pensioni ci sono due ricette: quella del Pdl, che ben prima dell’avvertimento dell’Europa era ed è a favore di una riforma del sistema, e quella della Lega, che la pensa all’opposto», ha spiegato invece il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi. «Per sdrammatizzare direi che c’è anche un calcolo che secondo me è sbagliato – ha detto -: tutti dicono che la Lega accarezza l’elettorato, ma io incontro solo persone che vogliono che la vita lavorativa continui».
Parole distensive sono arrivate invece dal ministro degli Esteri, Franco Frattini: «mi aspetto buon senso e ragionevolezza, siamo in una barca che non consente rallentamenti perchè l’Ue ci chiede un’accelerazione. Lo faremo nell’interesse dell’Italia».
Tutto rimandato a questa sera, quando il vertice sarà concluso. La distanza tra le posizioni di Berlusconi e Bossi è notevole, vedremo chi cederà o se sarà rottura.