L’anno scorso era stato il prefetto di Latina a manifestare l’esigenza di sciogliere il consiglio comunale della città di Fondi. Una relazione segreta inviata al ministro dell’interno Maroni che evidenziava “le gravissime violazioni dell’amministrazione fondiana, che, unite all’ agevolazione di interessi economici di elementi contigui alla criminalità organizzata o da considerare a essa affiliati, conferiscono al quadro di insieme una pericolosità tale da dover essere fronteggiata col commissariamento”.
Nei giorni scorsi si è espressa anche la magistratura, a cui hanno fatto eco le numerose dichiarazioni arrivate soprattutto dalla sponda Idv, ma anche dal Partito Democratico. Proprio in un evento organizzato a Fondi dal Pd si è espresso con veemenza Walter Veltroni, ora componente della commissione Antimafia: “c’è una richiesta di scioglimento fatta ormai più di un anno fa – ha detto l’ex sindaco di Roma- e c’è un’evidenza dei fatti fuori discussione. Ora è il momento di prendere questa decisione, non assumerla è un’anomalia”. Aggiungendo poi che “qui c’è un intreccio tra poteri criminali e politica che deve essere stroncato. Questa non è una battaglia di parte”.
Fondi è al centro di un’inchiesta della Dia di Roma che si protrae da luglio e che ha portato all’arresto di 17 persone, accusate di associazione di stampo mafioso, abuso di ufficio, corruzione e falso.
Le parole di Veltroni arrivano dopo le affermazioni del premier Silvio Berlusconi che, nei giorni scorsi, aveva commentato così la vicenda: “diversi ministri hanno fatto notare come nessun componente della giunta o del consiglio comunale di Fondi sia stato toccato da un avviso di garanzie e sembrava strano che si dovesse agire con un intervento come quello dello scioglimento del consiglio comunale”. Decisa la reazione dell’Italia dei Valori che con il suo leader Antonio Di Pietro ha dichiarato: “le affermazioni del presidente del Consiglio sul Comune di Fondi sono gravissime. Berlusconi fa finta di dimenticare che lo scioglimento del Comune è stato richiesto dal prefetto Frattasi circa un anno fa: cinquecento cartelle che provano l’intreccio tra mafia, politica e comitati d’affari e 17 arresti. Tra l’altro è dal mese di febbraio del 2008 che il ministro Maroni si ripropone di procedere allo scioglimento della giunta, sostenendo di essere in attesa del nulla osta da parte del Consiglio dei ministri. Ma questi signori ministri, che oggi sostengono davanti alle telecamere di battersi contro la mafia fanno l’esatto contrario: premiano i malavitosi e condannano i cittadini di Fondi a convivere con la mafia”.