Nuova grana per Denis Verdini: è indagato dalla procura di Messina per finanziamento illecito ai partiti. All’ex senatore di Ala, “tessitore” del Patto del Nazareno, è stato notificato un avviso di garanzia e l’invito a comparire. Il nome dell’ex politico compare nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Giuseppe Mineo, ex giudice del Cga siciliano che Matteo Renzi voleva al Consiglio di Stato e che è accusato di corruzione in atti giudiziari. Un’altra tegola su Verdini, recentemente condannato in appello a 6 anni e 10 mesi per il crac del Credito Fiorentino. Il pm Ermilio Amelio della procura di Roma ha invece chiesto, lo scorso 5 luglio, sempre per finanziamento illecito una condanna a 2 anni per la vicenda legata alla compravendita di un immobile a Roma che in poche ore fruttò una plusvalenza record di 18 milioni di euro. Per lo stesso motivo a marzo Verdini è stato condannato a 1 anno e 3 mesi nel processo P3 e a pagare una multa di 600mila euro. L’ex coordinatore del Pdl invece nell’ottobre 2016 fu salvato dalla prescrizione durante il processo per corruzione relativo all’inchiesta sulla ristrutturazione della Scuola dei Marescialli di Firenze, per il quale era stato condannato in primo grado a due anni di reclusione.
DENIS VERDINI INDAGATO PER FINANZIAMENTO ILLECITO AI PARTITI
Per quanto riguarda l’ultimo “guaio” giudiziario di Denis Verdini, la procura di Messina sostiene che l’ex senatore avrebbe ricevuto, a titolo di finanziamento del gruppo politico Ala, di cui era coordinatore, circa 300mila euro, attraverso una serie di passaggi societari, dall’avvocato Piero Amara. Si tratta di un legale siracusano già coinvolto nell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Siracusa”. Come riportato da La Sicilia, il denaro sarebbe servito a indurre Verdini ad appoggiare la designazione di Giuseppe Mineo al Consiglio di Stato. In effetti l’ex giudice venne indicato dal Consiglio dei ministri del governo Renzi tra i possibili neo magistrati del Cds. La nomina venne stoppata a causa del procedimento disciplinare a cui Mineo era sottoposto. La vicenda è inquadrata nell’inchiesta er corruzione giudiziaria che ha coinvolto Mineo. Quest’ultimo è accusato di essersi interessato perché fosse sovrastimato il danno chiesto da una ditta cliente di Amara. In cambio avrebbe chiesto la nomina al Cds, poi fallita, e 115mila euro, somma che Amara girò ad un amico del giudice, l’ex presidente della Regione Giuseppe Drago, il quale aveva bisogno di soldi per cure mediche.