Beppe Grillo torna a farsi sentire con un nuovo post, pubblicato sul proprio blog personale, intitolato “Noi siamo noi e voi non siete un c…o”, riferendosi a ciò che sembrano voler dire i protagonisti della ormai celebre foto pubblicata su Twitter nel marzo scorso in cui Casini, Bersani e Alfano sono “seduti nelle poltrone di velluto di palazzo Chigi, sorridenti a sorseggiare il té con Monti allampanato e orgoglioso alle loro spalle”, commenta l’ex comico genovese. Con le dimissioni di Monti, spiega quindi Grillo, “lo specchio oscuro del Paese è andato in mille pezzi e ogni italiano, nel frammento a lui più vicino, può vedere la dissoluzione dello Stato. Un salto nel buio. Non è ancora Caporetto, non ancora l’otto settembre badogliano, ma qualcosa di molto simile. Chi può va alle scialuppe”. Quando ne aveva la possibilità, aggiunge il leader del Movimento 5 Stelle, Monti “non si è rivolto ai cittadini, all’opinione pubblica per liberarsi dalla tutela dei partiti. Ha dimostrato il coraggio di Don Abbondio. E ora ne paga le conseguenze”. La partecipazione popolare alle decisioni fondamentali della Nazione, continua a scrivere, “è stata buttata nel cesso dai partiti prima e dai tecnici poi. La volontà degli italiani è diventata una variabile indipendente dalle logiche del Sistema. Disprezzata con la parola populismo”. Grillo dice poi di aver scritto una lettera aperta a Monti il 24 novembre 2011, di cui non ricevette “neppure un commento”: una missiva in cui consigliava al premier “di rispettare la volontà popolare, che essa si esprima per l’abbandono del nucleare, per l’acqua pubblica o per vitare l’inutile distruzione della val di Susa”, oppure di “dare subito degli esempi sul taglio dei costi inutili prima di qualunque tassa sulla prima casa, della patrimoniale o dell’aumento dell’Iva”. “Riporti le concessioni autostradali sotto la gestione statale – scriveva ancora Grillo -, è corretto che, se c’è un guadagno di miliardi di euro, rimanga allo Stato, non sia destinato a Benetton e soci. Lei ha studiato dai gesuiti, ma dovrebbe rifarsi ai francescani. Spogliarsi dalle sue relazioni con il mondo che lo ha nominato e rivolgersi direttamente agli italiani. Se non può farlo, le consiglio di lasciare l’incarico. Ripetere gli stessi errori e nefandezze dei politici che l’hanno preceduta non le farebbe onore”.
Adesso, aggiunge Grillo nel post odierno, “l’annus horribilis di Monti lascia dietro di sé sciagurate conseguenze. Un Paese allo stremo e nessun problema strutturale, istituzionale, industriale, elettorale, sociale minimamente risolto. Macerie. Un vuoto dove si inseriranno come salvatori i responsabili dello sfascio del Paese, i gemelli siamesi pdl e pdmenoelle, e l’estrema destra che già presenta le sue liste in mezza Italia, Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Monti, quando esce spenga almeno la luce”. E conclude: “Il MoVimento 5 Stelle è in corsa contro il tempo per presentare le sue liste. Da aprile siamo passati a marzo e ora a febbraio. E poi? Napolitano le indirà il giorno della Befana che vien di notte con le scarpe rotte? Fanno quello che vogliono. Attenzione alla rabbia degli italiani. Ci vediamo comunque in Parlamento. Sarà un piacere”.