Beppe Grillo caccia ufficialmente i due consiglieri “ribelli” Federica Salsi e Giovanni Favia dal Movimento Cinque Stelle diffidandoli, anzi ritirando loro l’utilizzo del logo del movimento. E’ l’ultimo atto di un dissidio interno che durava da mesi, da quando cioè Favia venne “beccato” in un fuori onda televisivo a lamentarsi della leadership del movimento. Stessa cosa sarebbe accaduta a Federica Salsi, non in un fuori onda ma in seguito a una sua partecipazione televisiva. Era cominciata una guerra fra il leader del Cinque Stelle e i due consiglieri, sostenuti peraltro dalla base del movimento come risultò alle assemblee che recentemente hanno riconfermato il loro incarico. Non è bastato a Beppe Grillo che inizialmente era apparso più accomodante verso i due, forse esasperato dalle recenti critiche che sono arrivate relativamente allo svolgimento delle primarie del suo partito, le cosiddette parlamentarie. Proprio ieri Grillo era sbottato in un “fuori dalle palle quelli che criticano” e oggi evidentemente ha voluto far seguire i fatti alle parole. Con un comunicato molto breve apparso sul suo blog ufficiale, Grillo ha infatti estromesso i due dal partito: “A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l’utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri.” Al momento non ci sono ancora reazioni da parte dei due, ma è chiaro che la situazione interna del movimento si sta facendo ogni giorno più convulsa. Recentemente molti sostenitori del movimento stesso hanno commentato le esternazioni del loro leader, paragonandolo a Mussolini. Insomm aè evidente un braccio di ferro tra base e leadership che non si sa a questo punto a quali conseguenze in termini di voto alle prossime elezioni nazionali possa portare. Tornando alle sue parole di ieri, Grillo aveva anche detto: “Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle. Se ne va”.
Ed ecco che senza che Favia o laSsalsi abbiano mai detto di voler lasciare il movimento nonostante i contrasti, è lui invece a cicciarli di sua iniziativa. Tra l’altro la Salsi aveva chiesto nei giorni scorsi spiegazioni ufficiale sulle primarie tenute a Bologna e sul perché tre candidati non fossero stati eletti.