La proposta del parlamentare marchigiano, Remigio Ceroni, di modificare l’articolo 1 della Costituzione sta facendo discutere. Di seguito, la scheda sul personaggio.
La sua sortita sulla modifica dell’articolo 1 della Costituzione sta facendo parecchio discutere. Il proponimento, ormai, è noto. Cambiare “L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”, in: “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”. Meno noto è chi sia il deputato in questione. Nato il 21 aprile del ’55 a Monterubbiano, si iscrive nel 1972 alla Democrazia Cristiana, con la quale, nell’85 viene eletto nel consiglio comunale di Rapagnano e nell’88 viene nominato assessore.
Nel 1990 diventa sindaco della stessa cittadina, riconfermato nel 1995 e nel 1999. Nel 2000 deve dimettersi, per incompatibilità con l’elezione, nella lista di Forza Italia, in Consiglio regionale. Nel 2003 ottiene l’incarico di coordinatore regionale di Forza Italia per le Marche, mentre nel 2005 viene nuovamente eletto nel Consiglio della Regione.
Lascia, per incompatibilità, nel 2006, quando per la prima volta diventa un parlamentare della Camera, nel collegio XIV. Nello stesso anno viene nuovamente eletto sindaco di Rapagnano, carica compatibile con quella di deputato. Dopo la costituzione del Popolo della Libertà, ha ricevuto l’incarico di coordinatore regionale del partito. E’ stato eletto nuovamente alla Camera nel 2008. Laureato in sociologia è insegnante di scuola media. In seno al Parlamento, è membro della V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programamzione), della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti Spa e della Commissione Parlamentare per le quesitoni regionali. Dal 1990 al 1995 è presidente dell’ente consorziale per i servizi idrici “Tennacola”.