L’ira di Bossi, alle parole seguono i fatti. Il leader della Lega si era infuriato ieri dopo che Silvio Berlusconi, al termine del vertice italo-francese, aveva detto che anche l’Italia si sarebbe impegnata in missioni di guerra contro la Libia. Secondo il quotidiano La Padania ieri sera Umberto Bossi avrebbe telefonato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
La Lega non sarebbe stata informata della decisione in merito alla Libia e Bossi ha voluto dire a Napolitano qual è la posizione del suo partito in merito. Il consiglio dei ministri, secondo Bossi, non ha mai approvato alcun bombardamento della Libia. Sulla Padania questo commento: la frase di Bossi “siamo diventati una colonia francese è “la sintesi efficace fino alla brutalità che Bossi escogita per suggellare una giornata che ha visto il governo italiano, nella figura di Berlusconi, del tutto supino di fronte alle richieste del presidente francese”. Il timore della Lega è che Gheddafi riempi al’Italia di clandestini. Secondo Bossi, l’azione di Berlusconi ha anche «travolto l’ottimo lavoro in senso contrario», fatto da «Roberto Maroni e Giulio Tremonti: ha fatto far loro la figura dei cioccolatai». La situazione ha portato allo slittamento del consiglio dei ministri che si doveva tenere venerdì.
E’ stato rimandato a settimana prossima. Interviene il leader dell’opposizione Bersani: «Davanti a contingenze così rilevanti non abbiamo una maggioranza, né un governo che tiene la barra. E pertanto bisognerà riverificare in parlamento lo stato delle cose». Per Bersani, l’unica cosa è attenersi alle decisioni dell’ONU facendo scelte di conseguenza. Ma altresì verificare che il governo abbia una maggioranza sulle decisioni da prendere, cosa che secondo Bersani invece non esiste.