Approvazione di massima arrivate stamattina anche dal Pdl dopo l’incontro con Mario Monti alle prese con le ultime consultazioni di partito. La Borsa sembra intanto già aver esaurito l’entusiasmo dimostrato ieri con risultati oggi pessimi e lo spread che torna a uno scarto di oltre 500 punti. E’ l’indecisione del momento, fino a quando il nuovo esecutivo non sarà effettivamente varato. Il Pdl infatti non ha ricevuto con gioia la notizia rilasciata dallo stesso Monti di voler rimanere in carica fino a fine legislatura, mentre il Fli a sorpresa parla di un accordo con il Pd per una candidatura alle prossime elezioni dello stesso Monti. In questo quadro, IlSussidiario.net ha contattato i due maggiori sondaggisti italiani Nicola Piepoli e Renato Mannheimer per sapere cosa pensano gli italiani.
A proposito dello stesso Monti, Piepoli ci ha detto che il sostegno degli italiani, al momento, su un’ipotesi di governo Monti è assai alta, tocca infatti il 58 per cento. “Minore invece” dice Piepoli “l’approvazione nei confronti della persona stessa, approvazione che si ferma a circa il 50% degli italiani”. Il dato è dunque questo: gli italiani vogliono e sostengono in grande maggioranza un nuovo governo, hanno però meno fiducia nel premier Monti, che comunque ottiene il consenso della metà degli italiani. E visto che si discute di durata della nuova legislatura, con ipotesi di andare fino al 2013 e richiesta di fermarsi solo fino a quando non saranno risolte le primarie esigenze economiche, chiediamo quanti italiani vorrebbero andare al voto al più presto. Piepoli spiega che “l’opinione degli italiani nella scorsa settimana è stata un autentico delirio, una curva a cambiamento rapido. Lunedì scorso a voler andare subito al voto era il 48% degli italiani; il giorno dopo, martedì, si era saliti al 50%. Poi mercoledì alla notizia di Monti già in corsa per la leadership la quota di italiani favorevole al voto è scesa al 22%.”
IlSussidiario.net ha quindi contattato anche Renato Mannheimer il quale ha confermato l’alto gradimento che l’ipotesi del governo Monti gode presso gli italiani, con punte che arrivano anche al 60%. Mannheimer ha però specificato: “Vedremo se questa forte maggioranza di consensi si manterrà una volta che Monti chiederà i sacrifici previsti per l’attuazione delle sue riforme”. In caso di prossime elezioni in primavera, Mannheimer ha espresso questi dati: “Attualmente la coalizione di centrosinistra ha un vantaggio di nove punti percentuali su quella di centrodestra”.
Ha però chiarito: “Si tratta naturalmente di intenzioni di voto, che durante un campagna elettorale e una volta conosciuti i candidati leader dei vari partiti tendono a cambiare. Per il senato poi i sondaggi e i risultati sono del tutto imprevedibili con l’attuale sistema di voto che dà il premio di maggioranza su base regionale”. Non è invece in grado di esprimere un parere se la Lega, passata all’opposizione, riuscirà a intercettare il voto degli scontenti del Pdl. “Potrà semmai intercettare il voto di tutte quelle persone scontente di una eventuale riforma delle pensioni” ha concluso Mannheimer.