A sostituire Ferruccio Fazio, ministro della salute nel quarto governo Berlusconi, Mario Monti ha nominato Renato Balduzzi, che non è nuovo a collaborazioni di ordine politico. Infatti Balduzzi, nato a Voghera, 56 anni, aveva collaborato con l’allora ministro della salute Rosy Bindi. Presidente dell’Agenas, l’agenzia per i servizi sanitari regionali, Balduzzi è un giurista specializzato nel campo della sanità. Sposato con tre figli, è professore ordinario di diritto costituzionale all’Università del Piemonte Orientale (dove è anche dal 2008, coordinatore del Dottorato di ricerca su “Autonomie locali, servizi pubblici e diritti di cittadinanza”) nonché in passato professore invitato in Droit constitutionnel nell’Université de Paris-Val de Marne e lo è attualmente nell’Université du Sud – Toulon et Var (Università di Tolone), dove ha insegnato Droit parlementaire français, e nell’Université “Paul Cezanne” di Aix en Provence-Marseille III. Al tempo della sua collaborazione con Rosy Bindi, fu fra gli estensori del disegno di legge sui Dico, “Diritti e doveri delle persone stabilmente Conviventi” che aveva a tema le coppie non sposate ma conviventi. In passato aveva ricoperto altri ruoli di collaborazione politica, ad esempio come consigliere giuridico dei ministri della difesa dal 1988 al 1992, e appunto della sanità, dal 1996 al 2000. Vicino agli ambienti dell’Azione Cattolica, dal 2002 al 2009 è stato presidente del Movimento di impegno culturale MEIC, una volta Movimento laureati di Azione cattolica. E’ membro per l’Italia dello European Liaison Committee di Pax Romana-Miic (Mouvement international des intellectuels catholiques) – Icmica (International Catholic Mouvement for Intellectual and Cultural Affairs). Dal 2003 è direttore della rivista a carattere culturale “Coscienza”.
Numerosi i compiti che lo attendono lasciati in sospeso dal precedente esecutivo, ad esempio il testamento biologico e altri temi di tipo etico di cui si dovrà capire in che modo il nuovo esecutivo tecnico vorrà affrontarli.
A proposito del testamento biologico, aveva espresso questo parere: “L’iter del testamento biologico è quindi da portare a compimento. Se oggi si procede a colpi di sentenze è perché fino ad ora è mancata una sintesi. Bisogna in ogni caso garantire una periodica verifica delle volontà del soggetto”.