Nel giorno, 9 maggio, in cui si ricorda l’uccisione di Aldo Moro, la Giornata della Memoria in ricordo delle vittime del terrorismo, gli esponenti politici di primo piano dicono la loro sulla magistratura e i giudici. Il capo dello Stato ha scritto appositamente una introduzione al libro “Nel loro segno” che ricorda 26 magistrati uccisi da terrorismo e mafia. Il ruolo cardine delle toghe è ricordato da Napolitano che ne afferma il ruolo peculiare di fermezza e coraggio per resistere all’ondata terroristica e averne ragione. “Negli anni degli attentati terroristici, l’Italia corse rischi estremi. Sapemmo uscirne nettamente, pur pagando duri prezzi, e avemmo così la prova di quanto profonde fossero nel nostro popolo le riserve di attaccamento alla libertà, alla legalità, ai principi costituzionali della convivenza democratica, su cui poter contare” scrive il presidente della Repubblica. Gli fa eco il leader della Lega Umberto Bossi commentando proprio le parole di Napolitano: “Se non difendi la legalità, poi ti impantani. Senza legalità non si capisce più dove vai. La legalità è fondamentale”. Parole che preoccupano Silvio Berlusconi, oggi impegnato a Milano per l’udienza del processo Mills. Berlusconi teme un patto tra Colle e Lega ai suoi danni, specie nel caso che a Milano il Pdl non porti a casa la vittoria nelle elezioni del sindaco.
Processo Mills nel quale il premier è accusato di aver corrotto David Mills, avvocato inglese che aveva messo in piedi la società offshore Fininvest, condannato in appello a 4 anni come teste corrotto nell’interesse di Berlusconi ma prosciolto nel 2010 in Cassazione per prescrizione del reato intervenuta nel frattempo. E sul tribunale di Milano, volute da Livia Pomodoro, sono appese oggi tre gigantesche fotografie di tre magistrati, proprio in ricordo della Giornata della Memoria. Si tratta del pm Emilio Alessandrini, del giudice istruttore Guido Galli e dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, tutti e tre vittime di terrorismo e mafia. Tre enormi ritratti sotto a cui dovrà passare oggi Berlusconi per entrare a Palazzo di Giustizia.