I rappresentanti delle forze politiche in fila da Mario Monti. Domani toccherà alle parti sociali, i sindacati. Tutti ad ascoltare quale saranno i reali contenuti della temuta manovra anti crisi. Intanto il previsto consiglio die ministri in cui si dovrà approvare proprio la manovra anti crisi è stato spostato da lunedì a domani sera: la parola d’ordine in questi gironi è proprio accelerare il più possibile i tempi. Lo chiede l’Unione europea. lo chiede la crisi stessa che non sta ad aspettare. Terzo Polo, Pdl e Pd si recano dunque a Palazzo Chigi. Per Casini, a nome del Terzo Polo, dopo aver incontrato Monti, il commento è stato: manovra severa e pesante, medicine amare, ma inevitabili. Solo in questo modo, ha aggiunto, si potrà evitare al paziente di non morire. Per il Terzo Polo, approvazione e vigile solidarietà al governo, ma richiesta di conservare il criterio di rigore ed equità, in particolare con il ripristino delle detrazioni per le famiglie. Per Rutelli, che con l’Api e Fli compone il Terzo polo, è necessario creare per iniziativa parlamentare ma in accordo con il governo una sede nella quale possiamo mettere a punto quelle misure attese dall’opinione pubblica e necessarie. Al momento è in corso l’incontro con il segretario del Pdl Alfano mentre in serata toccherà a Bersani. Alfano prima di entrare da Monti ha commentato che avendo il suo partito votato la fiducia a questo governo, non metteranno in dubbio la manovra, pur chiedendo equilibrio e riforme utili al Paese. Sul fronte dell’opposizione, l’unica forza e cioè la Lega continua a protestare: una manovra che ipotizza soltanto nuove tasse perché non è capace di eliminare la spesa e le spese improduttive della pubblica amministrazione e dell’assistenzialismo del sud, ha commentato in una nota il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni. Per Calderoli, se le indiscrezioni sulla manovra verranno confermate, questo governo sarà una fabbrica della povertà: faremo barricate in Parlamento, ha aggiunto, in difesa di famiglie e imprese. Aggiungendo una battuta, chissà se Monti arriverà a mangiare il panettone. Antonio Di Pietro invece dice di voler aspettare di leggere il testo ufficiale della manovra e non voler più ascoltare indiscrezioni.
Vedremo se il governo dei professori sarà migliore di quello dei malfattori, ha concluso il leader di Idv. Da parte loro i sindacati bocciano in larga parte una manovra che giudicano priva del tutto di quella equità promessa.