Un appello all’Europa affinché diventi protagonista di un movimento in grado di sviluppare la sussidiarietà è stato lanciato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che oggi è intervenuto all’Assise della sussidiarietà del comitato delle regioni europee, che si è svolta al Palais du Luxembourg, sede del Senato francese, alla presenza, tra gli altri, di Bernard Frimat, vicepresidente del Senato. Formigoni, nel suo intervento, ha sottolineato come l’Unione Europea in alcuni casi abbia dimostrato di comprendere e valorizzare la sussidiarietà: «in altri casi invece la pretesa uniformità di alcune direttive come, per esempio, i parametri per la qualità dell’aria, rischiano di compromettere la ricerca di benefici che proprio per la peculiarità di molte regioni europee, richiedono soluzioni condivise e differenziate nelle varie aree». Proprio da queste considerazioni il presidente della Lombardia ha sottolineato la necessità di una governance multilivello come percorso di uscita dalla crisi statuale: «una via di uscita dalla crisi dei sistemi politici a condizione di non ridurla a semplice meccanismo di aggiustamento dei vecchi processi. Solo mettendo alla base il principio di sussidiarietà intesa come libertà, responsabilità e innovazione, sarà possibile strutturare una governance multilivello dell’Unione che non sia autoreferenziale». Per Formigoni l’obiettivo è quello di fare rete valorizzando le esperienze migliori, facendo sintesi di esperienze di sussidiarietà per proporle a tutta Europa, in particolare ai Paesi da poco entrati nell’Unione.
Il presidente della Lombardia ha quindi illustrato la politica della Regione che ha orientato tutta la propria azione all’idea di sussidiarietà. A questo proposito ha ricordato le scelte fatte in ambito sanitario, per i servizi sociali, per la formazione professionale, della scuola e nella gestione dei servizi pubblici: «abbiamo scommesso sulla centralità e sul protagonismo delle persone e delle famiglie. La sussidiarietà ha dettato nuovi paradigmi di funzionamento che abbiamo sperimentato con successo e che stiamo estendendo a diversi ambiti». Una governance multilivello che veda il protagonismo delle regioni, secondo Formigoni, è necessaria anche alla luce della crisi finanziaria: «gli stati hanno saputo reagire in modo responsabile ad una minaccia comune trovando un grado di
Coordinamento a livello europeo molto maggiore di quello dimostrato nel processo di integrazione politica». È a questo punto, ha concluso Formigoni, che è necessario un intervento anche dei sistemi territoriali che sono: «i luoghi privilegiati per la ricostruzione di network, di reti funzionali, nei quali i soggetti sociali e produttivi recuperano intrapresa, partecipazione, esercizio dei diritti, responsabilità, spirito di iniziativa»