Un video di Youtube mostra l’attività di “pianista” del ministro Sandro Bondi.
Non va fatto, ma se proprio dovete farlo, almeno, non fatevi beccare. Peggio ancora, riprendere mentre compiete il misfatto. Parliamo di una delle attività più in voga tra i parlamentari di entrambi gli schieramenti. Quella del pianista. Un prassi che ben poco ha che fare con solfeggi e pentagrammi, ma che si riferisce alla pigiatura dei pulsanti per le votazioni quando i colleghi sono assenti. Se a farsi cogliere con le mani nel sacco, poi, è un esponente del governo, che già rischia grosso, data la mozione di sfiducia che pende sul suo capo, la gaffe può assumere toni drammatici.
Parliamo del ministro della Cultura Sandro Bondi. Che, ignaro del fatto che il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica lo stesse riprendendo con il proprio cellulare, dopo essersi guardato attorno con fare circospetto, ha votato anche dal banco del governo accanto al suo che era vuoto. «Bondi si vergogni di fronte a tutti gli italiani, con questo suo gesto si mette sotto le scarpe qualsiasi etica e rettitudine morale cui il suo mandato politico lo obbligherebbe», ha dichiarato Pedica, chiedendo al presidente del Senato Renato Schifani l’immediata espulsione del ministro. In quel momento erano in votazione alcuni emendamenti al ddl Gelmini di riforma dell’università.
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