Dopo le tre ore di interrogatorio di Nicole Minetti, sul caso Ruby-Berlusconi da parte dei Pm di Milano su giornali e web impazzano le indiscrezioni. Eccone un veloce riepilogo. Con una mossa a sorpresa, i magistrati hanno tirato fuori il loro asso nella manica, chiedendo conto a Minetti dei bonifici che le sarebbero serviti per pagare le ragazze.
VERSAMENTI NEL MIRINO – I pagamenti sarebbero partiti da uno dei conti bancari di Silvio Berlusconi, gestito dal ragioniere Giuseppe Spinelli, e avrebbero come destinatario il consigliere regionale del Pdl. Gli importi sarebbero di alcune decine di migliaia di euro. I pm di Milano, Ilda Boccassini e Antonio Sangermano, hanno tirato fuori ieri il nuovo elemento in loro possesso, cogliendo la Minetti di sprovvista. Secondo quanto scrive Repubblica, sarebbe un ulteriore tassello che rafforza l’intero quadro accusatorio. Dunque, da ieri nel fascicolo dell’indagine milanese non ci sono più solo i contanti che l’ex igienista orale avrebbe ottenuto da Spinelli. Somme che sarebbero servite per pagare affitti e bollette alle ragazze di via Olgettina. Ora spuntano versamenti che avrebbero, sempre secondo la tesi accusatoria, lo scopo di pagare ragazze che di fatto svolgevano il ruolo di prostitute. Fino a oggi, erano scoperti i versamenti diretti del Cavaliere ad Alessandra Sarcinelli, destinataria di oltre 130mila euro con la causale «Prestito infruttifero». Ora anche l’esponente regionale del Pdl è chiamata a spiegare il motivo di quel flusso di denaro. Nicole Minetti emerge dalle intercettazioni come l’organizzatrice dei festini di Arcore.
LA «FACTOTUM» MINETTI – Rispondendo alle richieste delle ragazze, telefonando al ragioniere del premier per assicurarsi che non ci fossero arretrati sugli affitti dei sette appartamenti in via Olgettina 65. Parlando per ore con l’agente immobiliare del condominio, per sistemare le pratiche, trovare in pochi minuti un trilocale, trasferire al piano terra una ragazza che soffre di vertigini. Occupandosi in prima persona anche delle bollette di energia elettrica e gas, che erano poi pagate da Spinelli, non prima di avere ricevuto l’ok di Berlusconi. Solo ieri però è emerso il flusso di denaro diretto dal conto di Berlusconi a quello dell’igienista orale. Anche se, secondo quanto avrebbero scoperto gli investigatori, dalle intercettazioni si intuisce che per tutto questo disturbo la Minetti si aspettava il momento giusto per passare all’incasso.
L’«INVIDIA» DELLA RAGAZZA – Il 15 ottobre scorso, comunicando attraverso dei messaggini con il padre, il consigliere regionale sfogava tutta la sua rabbia contro il premier. «Sono molto arrabbiata perché ho scoperto che ha comprato a una ragazza una casa da 1,2 milioni di euro». Lei, oltre ai circa 10mila euro di compenso ottenuto con l’incarico nel parlamentino lombardo, non risultava ricevere altri fondi. Durante una telefonata, la Minetti ha rivelato di avere il conto in passivo «perché ho prestato 35mila euro a mia sorella che doveva comprarsi casa». Il verbale dell’interrogatorio di ieri è stato secretato, ma La Stampa è riuscita a rivelarne ampi stralci.
«HO SOLO 25 ANNI» – Il giornalista Paolo Colonnello lo descrive come un colloquio di tre ore e mezzo, con alcuni momenti tesi e altri più rilassati, e con svariati «mi avvolgo della facoltà di non rispondere», soprattutto per quanto riguardava la posizione di Silvio Berlusconi. La difesa della Minetti ha fatto leva sull’elemento psicologico del reato: l’inconsapevolezza cioè che la sua condotta comportasse la commissione di reati. «Ho solo 25 anni…», aveva insistito nelle sue interviste dell’ultima settimana. Dunque la Minetti ha ammesso di essersi occupata degli appartamenti di via Olgettina, quattro dei quali erano intestati a lei, per ospitarvi le ragazze che frequentavano le serate di Villa San Martino, nonché di aver ricevuto i versamenti da Spinelli.
«NON SONO UNA MAITRESSE» – Due fatti già del resto sarebbero emersi con sufficiente evidenza sia dalle intercettazioni telefoniche, sia dalle ricevute sugli affitti trovati nel suo appartamento. Minetti ha ammesso anche di aver telefonato e fissato appuntamenti alle ragazze che partecipavano alle feste. Ma ha negato il ruolo di «maitresse», sostenendo che tutto ciò lo avrebbe fatto senza alcuna consapevolezza di stare commettendo i reati di favoreggiamento e induzione alla prostituzione, di cui è accusata con Emilio Fede e Lele Mora. Il fatto poi che Berlusconi pagasse le sue ospiti, Minetti l’avrebbe spiegato come un semplice fatto di «generosità». Dalle intercettazioni emerge inoltre che la Minetti diceva del premier: «Lui non mi telefona…non mi parla, deve capire che io non sono come tutte le altre».
ATTRATTA DA BERLUSCONI – Mentre T.N. una delle ospiti di Arcore, sottolineava: «Il Presidente a tavola volle la Minetti vicino a sè…». E l’igienista si sarebbe rifugiata dietro a questo ruolo: un po’ ingenua e attratta inconsapevolmente dal Cavaliere. Infine, sulle domande relative alle richieste di Berlusconi e a delle presunte scene erotiche nella villa, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Secondo voci non confermate riportate sempre da La Stampa, i pm avrebbero deciso di non riconvocare la Minetti una seconda volta. Il consigliere regionale avrebbe insomma ammesso qualcosa, sottolineato l’assenza dell’«elemento soggettivo», cioè la consapevolezza di stare commettendo un reato, e, soprattutto, evitato di mettersi contro Berlusconi. Il premier, oltre a pagare il suo avvocato, proprio di recente è intervenuto telefonicamente su La7 a L’Infedele per difenderla in diretta.
LA RICHIESTA DELLA DIFESA – Facendo inoltre sapere, visto che Minetti era stata l’unica a non aver voluto presentarsi ad Arcore due giorni dopo le perquisizioni, che a sua volta non l’avrebbe scaricata. A questo punto, completata l’acquisizione delle prove, i magistrati potrebbero chiedere già questa settimana il giudizio immediato per Berlusconi. Infine, secondo quanto emerge da un articolo sul Corriere online, l’interrogatorio è stato anticipato per depistare i giornalisti. La Minetti era stata infatti convocata per domani. Ma, d’accordo con la difesa della Minetti, l’invito a comparire a Palazzo di giustizia è stato modificato a sorpresa per evitare la presenza davanti al Tribunale di cameraman e fotografo. E a richiederlo era stato lo stesso difensore della Minetti nei giorni scorsi.
(Pietro Vernizzi)