“Se avessi voluto dire a Berlusconi che nel centrodestra comando io avrei imposto candidati della Lega nord ovunque. Invece abbiamo scelto i candidati migliori città per città, e anche a Roma abbiamo scelto la candidata migliore: Giorgia Meloni”. Lo sottolinea il segretario federale della Lega nord, Matteo Salvini, che dopo la scelta del Cavaliere di sostenere Alfio Marchini a Roma fa sapere che comunque non ritirerà al suo appoggio a Stefano Parisi a Milano. Nel capoluogo lombardo quindi tutto il centrodestra si ritrova compatto nel sostenere Stefano Parisi. A Roma invece Forza Italia e Ncd sostengono Alfio Marchini, Fratelli d’Italia e Lega nord appoggiano Giorgia Meloni e La Destra candida Francesco Storace.
Dopo la scelta di Berlusconi di sostenere Marchini, lei si vendicherà su Milano?
No, assolutamente no. Io domani (sabato, ndr) alle 15 ho un comizio a Milano per dare inizio alla campagna elettorale con il nostro candidato che è Stefano Parisi.
Roma e Milano non c’entrano nulla l’una con l’altra?
No, noi non facciamo i dispetti città per città. La scelta di Berlusconi a Roma è evidentemente sbagliata, ma questo non deve compromettere il buon lavoro che stiamo facendo a Milano e altrove.
Perché a lei non piace Marchini?
Più che Marchini non mi piace la compagnia che gli è accanto e che esulta per la sua candidatura. E’ uno schieramento che va da Fini a Casini ad Alfano, a gente che strizza l’occhio alla sinistra. Non mi piace la squadra più che la persona.
Ma non è che lei vuole dire a Berlusconi: “Adesso comando io”?
No, se avessi voluto dire questo avrei imposto candidati della Lega nord ovunque, visto che siamo il primo partito di centrodestra. Invece questo non è accaduto né a Milano, né a Savona, né a Grosseto, né a Varese. Abbiamo scelto i candidati migliori città per città, e anche a Roma abbiamo scelto la candidata migliore.
Il forzaleghismo esiste ancora come formula o è morto?
Esiste ancora, basta che guardi al futuro e non al passato. Se significa ritornare ai Fini, ai Casini e agli Alfano a me non sta bene. Se invece è sinonimo di una forza moderna e concreta allora mi sta bene.
Quindi per la Lega nord il problema non è Berlusconi?
No, il problema è parecchia gente che lo circonda.
Che cosa succederà a Torino?
Noi abbiamo il nostro candidato, che è il notaio Alberto Morano, e proviamo a sfidare la sinistra nella città in cui più che mai la sinistra stessa si è infilata in ogni angolo.
Lei quali carte ha per trasformare in lepenisti gli italiani, che sono sempre stati moderati?
Non è questione di moderati o lepenisti. Noi abbiamo un programma basato su meno tasse, meno Stato, meno immigrazione, e che si rivolge all’architetto, all’ingegnere e al disoccupato. Quindi non credo in queste distinzioni tra moderati e lepenisti.
Qual è la strada per mandare a casa Renzi?
Andare a votare il prima possibile. La strada per mandare a casa Renzi non passa dal Parlamento, perché ci sono troppi deputati e senatori che pur di mantenere la poltrona venderebbero anche la mamma. La strada è piuttosto preparare un programma serio, vincere il referendum costituzionale in autunno e proporre agli italiani una valida alternativa per la prossima primavera.
Secondo lei il Jobs Act funziona?
A breve funziona, ma nel medio-lungo termine no perché non incide sulla burocrazia, sui costi dell’energia e sulla tassazione per le imprese. E’ una ricetta che funziona nel breve termine per prendere qualche voto, ma non cambia di una virgola la drammatica situazione economica dell’Italia.
Lei come voterà al referendum costituzionale?
Voterò no. La riforma costituzionale voluta dal governo Renzi riporta tutto nelle mani dello Stato e impedisce agli italiani di votare sulle vicende europee.
(Pietro Vernizzi)