Il presidente del Consiglio Berlusconi si è detto tranquillo circa l’inchiesta che lo vede coinvolto, ma teme per l’immagine del Paese.
«Sono dei processi farsa, delle accuse infondatissime, con l’unico scopo di provocare una diffamazione mediatica»: lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, riferendosi all’inchiesta sul caso Ruby. «Io di me non mi preoccupo affatto», ha sottolineato «Ho raggiunto tutti traguardi che mi sono proposto nella vita e sono un ricco signore che può passare il resto della sua vita a fare ospedali per i bambini nel mondo come ho sempre desiderato», dice.
«Per quanto mi riguarda, credo di essere qui per fare un servizio al Paese, e faccio tanti sacrifici per farlo». La prova? «Qualcuno – aggiunge – mi ha chiesto a che punto erano i miei denti», dice, riferendosi al aggressore che in Piazza del Duomo gli tirò un modellino della cattedrale di Milano. «Non mi hanno ancora potuto mettere il dente nuovo. Perché c’è un nervo scoperto che non guarisce. Credo che se fossi rimasto privato cittadino, questo è un rischio che non avrei corso».
Tornando all’inchiesta, «queste pratiche violano la legge – è il suo ragionamento -, vanno contro il Parlamento, la procura di Milano non ha competenza territoriale né funzionale. La concussione non c’è, è risibile, non esiste», spiega, precisando che non esiste il concusso dal momento che «ho agito in quanto presidente del Consiglio per evitare un incidente diplomatico», e che tutte le persone coinvolte hanno smentito, con proprie dichiarazioni, le tesi dei Pm. «Sono cose pretestuose, a me spiace che queste cose abbiano offeso la dignità del Paese e hanno portato fango all’Italia», continua. Definendo, poi, l’inchiesta «una vergogna, uno schifo», conclude: «Alla fine nessuno pagherà, alla fine come al solito pagherà lo Stato. Farò una causa allo Stato visto che non c’è responsabilità dei giudici».
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