Un atto contro la legge, l’umanità e la giustizia: così si è espresso il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal dopo che le autorità israeliane avevano demolito una abitazione, di proprietà del patriarcato stesso, dove viveva ospite una famiglia palestinese. E’ un atto contro la pace, ha aggiunto, e aumenta la segregazione e l’odio. Le motivazioni delle autorità israeliane: la casa era stata costruita senza la necessaria autorizzazione edilizia: dentro vi vivevano quattordici persone che adesso si trovano sotto a una tenda. Il patriarca insieme alle massime autorità religiose di Gerusalemme si è poi recato a controllare che l’accesso alla città palestinese di Betlemme fosse ancora in funzione. Twal ha risposto alle autorità israeliane dicendo che la casa era stata costruita legalmente ed era di proprietà del patriarcato cattolico e nessun ordine di demolizione era mai stato mandato al patriarcato stesso. Adesso il patriarca intende aprire un caso presso la giustizia israeliana e quella internazionale. La casa si trovava nella zona di Gerusalemme est dove vivono molte famiglie arabe, da sempre residenti in quella zona che è stata occupata e annessa ad Israele dopo la guerra del 1967. Una annessione che non è mai stata riconosciuta dalla comunità internazionale.