Barack Obama è molto pessimista. La lunga campagna elettorale che lo attende per poter tornare alla Casa Bianca parte decisamente in salita. L’impresa, come ammette lo stesso presidente degli Stati Uniti, è quasi impossibile. Una “confessione” rilasciata durante una cena elettorale a Georgetown, Washington. Al primo posto tra le insidie che il leader degli Usa dovrà affrontare c’è la crisi e la recessione mondiale. L’unico modo per essere rieletto nel 2012, ha dichiarato Obama, è “che tutti voi vi impegnate. Spero che siate pronti a un anno di duro lavoro”.
Obama però non rinuncia a lottare e, nonostante le premesse, ha attaccato gli avversari del partito repubblicano: «Vuole abrogare leggi a difesa dell’ambiente, ridurre al minimo l’operato del governo e soprattutto permettere alle forze più potenti del nostro Paese di scriversi da sole le loro regole».
A questo Barack Obama confronta i risultati ottenuti, rivendicando innanzitutto due riforme su cui ha messo la firma: quella sanitaria, che tanto aveva fatto discutere, e quella scolastica. «Abbiamo fatto passi avanti sull’uguaglianza salariale. Ma quello che non abbiamo fatto è cambiare Washington, la gente così ha perso, fiducia, confidenza».
Ma chi potrà sfidare Barack Obama alle prossime elezioni. Dai sondaggi risulta che lo sfidante del partito repubblicano più pericoloso sia il governatore del New Jersey, Chris Christie. Nelle intenzioni di voto viene dato al 43 per cento, contro il 44 per cento di Barack Obama (Rasmussen Reports). Un seguito non molto distante dall’ex governatore del Massachusetts, Mitt Romeny, e dal governatore del Texas, Rick Perry.
Ma se la campagna elettorale per le presidenziali è già avviata, il tema del terrorismo non evita alle fazioni avversarie di trovare dei punti di contatto. Ieri, ad esempio, sono arrivati elogi bipartisan per l’uccisione del leader di al-Qaeda nello Yemen, Anwar al-Awlaki.
Peter King, l’esponente repubblicano che presiede il Comitato per la sicurezza interna della Camera dei Rappresentanti, ha parlato di «straordinaria vittoria».
E ha voluto congratularsi senza distinguo con il Presidente degli Stati Uniti. «Non esistono rifugi sicuri per al-Qaeda», ha commentato il Presidente Barack Obama.