La poliomielite torna a minacciare l’Europa. Secondo una ricerca apparsa sulla autorevole rivista scientifica The Lancet, i profughi che dalla Siria si spostano nei Paesi vicini rischiano di reintrodurre il virus in aree dove è stato debellato da decenni. Questo rischio, secondo quanto emerge dallo studio elaborato dagli infettivologi Martin Eichner dell’Università di Tubinga e Stefan Brockmann del Reutlingen Regional Public Health Office, interessa anche il Vecchio Continente dove la poliomielite è stata dichiarata eradicata nel 2002. I motivi sono diversi: da una parte alcuni Paesi europei presentano una bassa copertura di vaccinazione che fa diminuire la cosiddetta immunità “di branco” o “di gregge”, vale a dire quella protezione assicurata dal fatto che una percentuale significativa della popolazione è stata vaccinata. Dall’altro lato, però, il vaccino antipolio utilizzato in molti Paesi è quello cosiddetto “inattivato” (Ipv), considerato decisamente meno efficace rispetto a quello preso per bocca. Nel tentativo di fermare fin da subito un eventuale ritorno della polio in Medio Oriente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha deciso di vaccinare oltre 20 milioni di bambini in tutta la zona.