Oltre cento morti – tra cui con certezza il cittadino italiano Antonio di Lorenzo – quasi 300 feriti, uno dei due alberghi attaccati forse ancora nelle mani dei terroristi e sotto assedio, una città a ferro e fuoco, confusione sull’evolversi della vicenda. È il tragico bilancio dell’attacco terroristico senza precedenti contro cittadini stranieri che da ieri sera alle 19:00 (ora italiana) ha sconvolto la città di Mumbai, nell’India occidentale. Al momento si è perso il contatto con uno degli italiani che risultavano presenti in uno degli alberghi.
Alle ore 12:00 italiane, secondo le autorità indiane, il Taj Mahal Hotel è stato “sgombrato” dai terroristi e gli stranieri che erano stati presi in ostaggio liberati. Per quanto riguarda il secondo albergo attaccato, l’Oberoi/Trident, regna ancora una certa confusione: è possibile infatti che vi siano ancora asserragliati i terroristi dello sconosciuto gruppo dei Mujaheddin del Deccan che hanno rivendicato gli attentati. Dalle 19:00 di ieri e per ore si sono susseguite sparatorie ed esplosioni: un commando con esplosivi ed armi ha attaccato obiettivi turistici e alberghi di lusso – frequentati per lo più da occidentali – e alcuni uffici. Ancora questa mattina sono state udite esplosioni provenire dalla zona degli alberghi attaccati e dalla residenza di un rabbino . Gli attacchi sono stati rivendicati dai Mujahiddin del Deccan, un gruppo estremista islamico finora sconosciuto, che hanno detto combattere perché «i musulmani dell’India non siano oppressi». Il ministro degli Esteri Franco Frattini e l’unità di crisi della Farnesina, che dall’inizio della vicenda segue con attenzione la situazione, hanno detto oggi che almeno nove italiani sarebbero barricati ancora negli alberghi.
Secondo alcune fonti giornalistiche indiane tra le vittime straniere ci sono, oltre all’italiano, anche un britannico, un giapponese e un australiano (gli ultimi due sono uomini d’affari). Tra i feriti, cittadini originari di Australia, Stati Uniti, Spagna, Norvegia, Canada e Singapore.
Reazioni di indignazione in tutto il mondo per l’orrore causato dagli attentati: dal papa a Napolitano, dalla Ue a tutte le capitali occidentali unanime sdegno e preoccupazione per l’aggressività dei terroristi che secondo un esperto australiano sarebbero eredi degli studenti musulmani indiani. Cominciano inoltre a giungere testimonianze sull’accaduto mentre è stato reso noto che un’intera delegazione dell’Europarlamento presente in uno degli hotel è al sicuro.