Londra – Il Milan barcolla, prende coraggio, rischia il tracollo a tempo scaduto, ma alla fine esce indenne dalla sfida con l’Arsenal.
Gli inglesi (anche se bisogna registrare che non c’era nessun suddito della regina d’Inghilterra in campo dal primo minuto) hanno impressionato per la facilità di gioco e per il ritmo impresso alla partita. Di certo, la squadra di Arsene Wenger potrebbe pagare nel saldo finale la scarsa cattiveria sotto porta. I londinesi avrebbero potuto osare di più con un Milan per lunghi tratti alle corde. Il centrocampo dei padroni di casa (sugli scudi il bielorusso Hleb e nel secondo tempo anche il talentuoso Fabregas) ha vinto la sfida contro uno dei reparti centrali migliori del mondo: raramente si erano visti Pirlo e Seedorf così imbrigliati nella morsa degli avversari.
Si sono fatti trovare pronti e hanno parato anche le possibili critiche Kalac e Lehmann, rispettivamente 35 e 38 anni, che hanno dimostrato sicurezza e hanno tranquillizzato i loro tifosi.
Ancelotti a fine gara si è dimostrato soddisfatto per aver mantenuto l’imbattibilità: «Per come è stata la partita il risultato è buono, ma lo 0-0 non ci fa stare tranquilli. È anche normale venire in casa dell’Arsenal e soffrire».
Ogni discorso sarebbe stato diverso se fosse entrato il colpo di testa, a portiere battuto, di Adebayor nei minuti di recupero. Il tecnico dell’Arsenal è troppo esperto per non sapere di avere sprecato una ghiotta occasione: «Siamo stati precipitosi sotto rete, ci è mancato solo il gol. Il carisma del Milan ci ha frenato».
Entrambi gli allenatori avrebbero potuto apportare alcune modifiche in corso d’opera: insieme Gilardino e Pato potevano essere pericolosi e guadagnare anche delle punizioni al limite dell’area, lo spento Eduardo poteva essere cambiato prima.
Come per l’Inter con il Liverpool, il ricorso alla cabala può dare motivo di speranza ai rossoneri: nel 1995, infatti, il Milan si aggiudicò la Supercoppa europea battendo al ritorno l’Arsenal per due reti a zero, dopo che l’andata era finita 0-0.
Nelle altre gare in programma, i turchi del Fenerbahce hanno battuto il Siviglia 3-2, il Barcellona (doppietta di Messi e gol di Henry) si è imposto sempre per 3-2 sul campo del Celtic; Lione e Manchester hanno impattato sull’uno a uno: gol di Benzema per i francesi e di Tevez per gli uomini di Ferguson.
Gli inglesi (anche se bisogna registrare che non c’era nessun suddito della regina d’Inghilterra in campo dal primo minuto) hanno impressionato per la facilità di gioco e per il ritmo impresso alla partita. Di certo, la squadra di Arsene Wenger potrebbe pagare nel saldo finale la scarsa cattiveria sotto porta. I londinesi avrebbero potuto osare di più con un Milan per lunghi tratti alle corde. Il centrocampo dei padroni di casa (sugli scudi il bielorusso Hleb e nel secondo tempo anche il talentuoso Fabregas) ha vinto la sfida contro uno dei reparti centrali migliori del mondo: raramente si erano visti Pirlo e Seedorf così imbrigliati nella morsa degli avversari.
Si sono fatti trovare pronti e hanno parato anche le possibili critiche Kalac e Lehmann, rispettivamente 35 e 38 anni, che hanno dimostrato sicurezza e hanno tranquillizzato i loro tifosi.
Ancelotti a fine gara si è dimostrato soddisfatto per aver mantenuto l’imbattibilità: «Per come è stata la partita il risultato è buono, ma lo 0-0 non ci fa stare tranquilli. È anche normale venire in casa dell’Arsenal e soffrire».
Ogni discorso sarebbe stato diverso se fosse entrato il colpo di testa, a portiere battuto, di Adebayor nei minuti di recupero. Il tecnico dell’Arsenal è troppo esperto per non sapere di avere sprecato una ghiotta occasione: «Siamo stati precipitosi sotto rete, ci è mancato solo il gol. Il carisma del Milan ci ha frenato».
Entrambi gli allenatori avrebbero potuto apportare alcune modifiche in corso d’opera: insieme Gilardino e Pato potevano essere pericolosi e guadagnare anche delle punizioni al limite dell’area, lo spento Eduardo poteva essere cambiato prima.
Come per l’Inter con il Liverpool, il ricorso alla cabala può dare motivo di speranza ai rossoneri: nel 1995, infatti, il Milan si aggiudicò la Supercoppa europea battendo al ritorno l’Arsenal per due reti a zero, dopo che l’andata era finita 0-0.
Nelle altre gare in programma, i turchi del Fenerbahce hanno battuto il Siviglia 3-2, il Barcellona (doppietta di Messi e gol di Henry) si è imposto sempre per 3-2 sul campo del Celtic; Lione e Manchester hanno impattato sull’uno a uno: gol di Benzema per i francesi e di Tevez per gli uomini di Ferguson.
Il tabellino
Arsenal (4-3-2-1): Lehmann; Sagna, Gallas, Tourè (6’ Senderos), Clichy; Ebouè (90’ Walcott), Flamini, Fabregas, Hleb; Eduardo (74’ Bendtner), Adebayor. All.: Wenger.
Milan (4-3-2-1): Kalac; Oddo, Nesta (47′ Jankulovski), Kaladze, Maldini; Gattuso, Pirlo, Ambrosini (85′ Emerson); Kakà, Seedorf; Pato (77′ Gilardino). All.: Ancelotti.
Arbitro: Bo Larsen.
Ammoniti: Pato, Senderos ed Ebouè.