Perentorio 3-1, e volo per Amsterdam prenotato: il Chelsea batte il Basilea anche nel ritorno, e conquista la sua seconda finale europea. Dopo la Champions di Monaco, infatti, i Blues sfideranno in Olanda il Benfica per accaparrarsi l’Europa League. Partita dai due volti, quella che va in scena a Stamford Bridge: primo tempo equilibrato, con il Basilea che chiude in vantaggio, ottenendo forse più di quanto meritasse, nonostante l’ottimo atteggiamento; ripresa senza storia, dato che viene fuori la qualità degli uomini di Benitez, che in dieci minuti ne fanno tre, dando una devastante sensazione di abissale superiorità. E pensare che Rafa l’aveva quasi snobbata, questa partita: Terry, Oscar e Mata partiti in panchina, a favore degli uomini di coppa Moses e Torres, mentre erano indisponibili Ba e Ashley Cole. Yakin invece ha dovuto rinunciare al talentuoso Dragovic, anch’egli squalificato, ed è stato costretto a chiedere un sacrificio a Streller, acciaccato ma troppo importante per una serata da impresa come questa. Chi non ha snobbato la serata, invece, è stato il pubblico londinese: tutto esaurito a Stamford Bridge, come se fosse una serata di grande gala. Nella ripresa è esplosa l’incredibile qualità dei londinesi, che in meno di dieci minuti hanno segnato tre gol, legittimando a pieno titolo il biglietto per Amsterdam. Risultato che, alla fine, rispecchia l’andamento della gara: Basilea tosto, coraggioso, ma troppo inferiore al gigante Chelsea, che appena si sveglia per davvero, in scioltezza fa a pezzi l’avversario. Tuttavia, sarebbe difficile trovare il riscontro di un divario così netto nei dati statistici: la partita infatti nel primo tempo è stata equilibrata, mentre già al 60′, con la vittoria in tasca, i Blues hanno smesso di gicare, aspettando il novantesimo minuto senza sprecare troppe energie, a questo punto fondamentali per la finale e per le ultime sfide di Premier.
L’unico numero che ci viene in aiuto è quello dei tiri nello specchio, ben 11 a favore dei padroni di casa. Per il resto, notiamo un sostanziale equilibrio: Sette angoli a quattro, sei tiri fuori contro undici, 2 fuorigioco a testa. Gli svizzeri hanno commesso il doppio dei falli, limitandosi comunque a farne solo 12 (6 quelli degli inglesi): ciò dimostra la correttezza della partita, peraltro ottimamente arbitrata dallo svedese Eriksson. Tre gialli per i giocatori del Basilea, nervosi sul finale di gara per la comprensibile delusione, un solo giallo al Chelsea.
Il vantaggio è, a gran sorpresa, del Basilea, che proprio nell’unico minuto di recupero del primo tempo segna con Salah, abile a tagliare verso il centro e, dopo aver ricevuto il perfetto filtrante di Stocker, a infilzare Cech in uscita con un sinistro perfetto. In quest’occasione, grave disattenzione di Bertrand, che non seguendo la linea difensiva dei suoi compagni di reparto, tiene in gioco la punta del Basilea. Il pareggio arriva a inizio ripresa: al 50′, Lampard riceve da Hazard e, dal limite dell’area esplode un sinistro angolato che Sommer devia a fatica. La palla, però, finisce sui piedi di Torres, che in scivolata segna il più facile dei tap in, avviando così la rimonta dei Blues. Rimonta che si completa solo un minuto dopo: stavolta è Moses, l’uomo di coppa, a segnare, anch’egli su tap in. Doppio rimpallo in realtà, perchè prima si ritrova tra i piedi un altro tiro velenoso di Lampard, poi, dopo aver battuto a colpo sicuro, si vede schizzare addosso la deviazione di Sommer, sfortunatissimo nell’occasione. Il Chelsea a questo punto dilaga, e con David Luiz segna il 3-1 al 59′. Gol di rara bellezza: cross teso da destra, lampard al limite la stoppa e fa sponda per Luiz, che di prima senza pensarci due volte esplode un sinistro a giro sul secondo palo che toglie le ragnatele dal sette. E pensare che è un difensore centrale!
Serio e signorile Benitez nei commenti a fine gara. Lo spagnolo, fresco vincitore della semifinale, prima commenta la partita con un laconico: “La squadra ha fatto un buon lavoro. Nella ripresa abbiamo giocato molto bene, meritiamo questa finale“, poi sulle velenose domande sul suo futuro, risponde disinvolto: “Un allenatore deve sempre pensare a fare del suo meglio. Ora sono qui e sono molto contento perché abbiamo raggiunto la finale. Io penso solo a lavorare come un professionista“. Ivanovic, difensore centrale e senatore di questo Chelsea, commenta prima la stagione generale, per poi proiettarsi subito alla finalissima di Amsterdam: “Dobbiamo restare concentrati fino alla fine, è dall’inizio della stagione che giochiamo ogni tre giorni. Giocheremo le cinque gare che rimangono come delle finali, poi vedremo cosa accadrà. Il Benfica? E’ un club veramente importante e una squadra molto impegnativa. Li conosciamo avendoli già incontrati lo scorso anno ai quarti di Champions“.
(Giovanni Gazzoli – @giogazzoli)