Parterre di stelle questa sera in uno dei più lucenti teatri del calcio: a Old Trafford si gioca Manchester United-Real Madrid, che vale senza problemi una finale ma purtroppo per scherzi del sorteggio (e perchè le Merengues sono arrivate seconde nel girone) è capitata agli ottavi di finale. All’andata è finita 1-1: tutto ancora aperto, anche se i precedenti dicono che finora nei quattro precedenti a eliminazione diretta ha sempre passato il turno chi ha giocato la prima partita in casa. Da questo punto di vista dunque dovrebbe essere favorito il Real Madrid, che è in fiducia totale dopo la doppia vittoria nel Clasico. Anche lo United però vola: il 4-0 sul Norwich ha lasciato a 12 i punti di vantaggio sul Manchester City in Premier League, un torneo che sembra già vinto anche se la rimonta dello scorso anno deve far andare con i piedi di piombo i Red Devils. Naturalmente la sfida non può non tenere conto del ritorno di Cristiano Ronaldo a Manchester, dove è esploso vincendo il Pallone d’Oro e la Champions League, e dello scontro tra Ferguson e Mourinho, con il secondo che sogna la panchina del primo e allo stesso tempo nutra una stima infinita nei suoi confronti. Arbitra il turco Cakir, ormai abituato a grandi partite.
La vigilia attraverso le parole dei due allenatori ha sostanzialmente ricalcato quanto si era sentito due settimane fa: ovvero, una profusione di elogi per una grande partita. “Sarà spettacolare”, ha ricordato Ferguson, “gli attacchi di Manchester e Reak sono straordinari e le due squadre sono in grande forma. Penso che passerà il turno chi saprà difendersi meglio. Loro sono in fiducia per la doppia vittoria contro il Barcellon e sono spietati in contropiede, ma noi non abbiamo paura e sul piano mentale sarà fondamentale credere nelle nostre possibilità”. A Sir Alex è stato ricordato che nell’aprile 2003 un certo Ronaldo (il Fenomeno) segnò tre gol allo United con la maglia del Real: il caso di omonimia potrebbe ripetersi in campo attraverso la prestazione? “Il ciccione”, ha risposto Ferguson ironicamente, “era all’apice della carriera. Questo Ronaldo è un atleta superbo, non salta mai una gara ed è fortissimo nella corsa e nel tiro, sa calciare con entrambi i piedi”. Lo scozzese sceglie il 4-2-3-1: in porta fiducia a David De Gea reduce da alcune ottime prestazioni (anche all’andata) e in aria di derby, visto il suo passato con l’Atletico Madrid. Rafael Da Silva è ormai il proprietario della fascia destra, dall’altra parte agirà capitan Evra con la coppia centrale composta da Ferdinand e Johnny Evans. Cerniera mediana con Michael Carrick adibito ad impostare il gioco e Cleverley a distruggere quello altrui, ma entrambi hanno piedi buoni e daranno una mano alle mezzepunte, dove l’arma tattica Antonio Valencia può spaccare la partita con le sue progressioni sulla destra. Di fatto Ferguson gioca con quattro attaccanti: Welbeck (in rete all’andata) si posiziona a sinistra, Wayne Rooney dietro l’unica punta Van Persie, che al Bernabeu sbagliò un gol incredibile: potrebbe pesare nell’economia della doppia sfida.
Le soluzioni a disposizione di Ferguson non sono propriamente da buttare via: prendiamo Ryan Giggs, che ha appena rinnovato il contratto per un’altra stagione e questa sera può toccare quota 1000 partite con il Manchester United. Un esempio di professionalità estrema, come ricordato anche dal suo allenatore. Poi il Chicharito Hernandez, uno che solitamente quando gioca tende a far gol, e il giapponese Kagawa che era nelle mire del Real Madrid ma è finito ai Red Devils, con cui sabato ha realizzato una tripletta. Non dobbiamo poi dimenticarci di Nani, che nelle intenzioni del manager scozzese era stato acquistato per sostituire Cristiano Ronaldo, missione riuscita solo in parte. Anderson potrà tornare utile in mezzo al campo, se dovesse diventare una tonnara impazzita.
Nemanja Vidic non dovrebbe recuperare per questa sera, oltre a lui sono indisponibili anche Fletcher (ormai da tempo) e Phil Jones, che ultimamente Ferguson ha utilizzato come schermo davanti alla difesa con ottimi risultati. Occhio ai diffidati: Rafael e Van Persie rischiano in caso di passaggio del turno.
“Ferguson è unico, non ci sono parole per dire quanto lo stimo”. Così Josè Mourinho incensa Sir Alex, ed è sincero: lo scozzese è uno dei suoi punti di riferimento, non a caso lo Special One sogna un giorno di occupare il suo posto. “L’ho affrontato tante volte: alcune ho vinto e altre ho perso, ma non mi interessano le statistiche”. Poi, ricordando quella vittoria con il Porto che lo spinse verso la prima Champions League, Mourinho ha detto: “Ha lo stesso valore di allora, ma sono cresciuto: stavolta se vincerò non farò 100 metri di corsa, sorriderò in aereo; se perderò non piangerò, e in aereo farò finta di dormire“. E ancora: “Ci ha dato fiducia il doppio Clasico vinto, ma se anche avessimo perso entrambe le sfide non sarebbe cambiato nulla perchè si tratta di tornei diversi”. Poi un commento sul calcio inglese, che rischia di non avere squadre ai quarti di Champions League: “Non è in crisi, ma chi è in buon momento è il calcio italiano: il Milan ha battuto il Barcellona e la Juventus è fortissima”. In campionato contro i blaugrana Mourinho partiva da -16: ha potuto far riposare i titolari considerando persa la Liga, così questa sera lo Special One avrà gli uomini freschi, la formazione è la migliore: ormai Varane ha tolto il posto a Pepe, è la scoperta di Mourinho e, come Santon nell’Inter, gioca anche le partite importanti. Lui in mezzo insieme a Sergio Ramos, con Arbeloa e Fabio Coentrao sulle corsie. Anche il Real Madrid si schiera con il 4-2-3-1: saranno importanti i duelli individuali, in mezzo al campo per i Blancos c’è il doble pivote classico con Xabi Alonso e Sami Khedira, mentre i trequartisti saranno naturalmente Cristiano Ronaldo (che partirà da sinistra), Mesut Ozil centrale e Di Maria a destra, pronto a rientrare e calciare con il piede preferito. Davanti, questa volta il ballottaggio dovrebbe vincerlo Karim Benzema, a segno contro il Barcellona. In porta ancora Diego Lopez.
Una formazione titolare a disposizione di Mourinho: Pepe è difensore esperto e tenace, Essien ha vinto campionati e coppe con il Chelsea proprio agli ordini di Mourinho che infatti l’ha rivoluto con lui. Modric è uno dei migliori registi d’Europa, Kakà lo conosciamo tutti anche se non è al suo pierodo migliore in carriera, Gonzalo Higuain può essere una sentenza sotto porta. E poi Alvaro Morata: attaccante, è nato nell’ottobre del ’92 e Mourinho gli ha già dato responsabilità e tanti minuti,
Iker Casillas è ancora indisponibile per la frattura della mano; i diffidati del Real Madrid sono Sergio Ramos e Xabi Alonso.
De Gea; Rafael, Ferdinand, Evans, Evra; Carrick, Cleverley; Valencia, Rooney, Welbeck; Van Persie. All. Ferguson
A disp: Lindegaard, Smalling, Anderson, Nani, Kagawa, Giggs, J. Hernandez
Squalificati: –
Indisponibili: Vidic, P. Jones, Fletcher
Diego Lopez; Arbeloa, Sergio Ramos, Varane, Fabio Coentrao; Xabi Alonso, Khedira; Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo; Benzema. All. Mourinho
A disp: Adan, Pepe, Essien, Modric, Kakà, Higuain, Morata
Squalificati: –
Indisponibili: Casillas
Arbitro: Cakir (Turchia)