Michael Jackson è tornato prepotentemente sulla scena grazie all’uscita mondiale di “This is it”, il documentario che, nato come “making” da affiancare al futuro dvd che sarebbe stato realizzato dai concerti londinesi, è diventato l’ultima testimonianza del suo lavoro d’artista, con la non celata intenzione di recuperare parte dell’enorme investimento per uno show che non vedrà mai la luce. Dunque un film-evento, uscito l’ultimo week end in contemporanea in tutto il pianeta e che ha fruttato al botteghino 32 milioni di dollari in Usa e 101 in tutto il mondo, con una classifica che vede seguire agli Usa il Giappone (10,4 milioni), la Gran Bretagna (7,6), la Germania (6,3), la Francia (5,8), l’Australia (3,6) e infine la Cina (3,2). Da noi buona partenza con 2,1 milioni complessivi, ma col passaparola la cifra è destinata a lievitare. In Sony-Columbia tirano un sospiro di sollievo, visto che avevano speso 60 milioni di dollari per accaparrarsi i diritti del film, e comunicano soddisfatti che anche il cd relativo sta andando a gonfie vele.