Un’inchiesta del Mattino svela il contenuto di un’indagine della magistratura su una compravendita di tessere del Pd in cambio di favori a imprenditori.
Il Pd partenopeo, rischia di essere travolto da un pesante scandalo sul voto di scambio. Un’inchiesta realizzata da Leandro Del Gaudio per Il Mattino di Napoli, svela il contenuto delle indagini del pm Alessandro Milita: siamo nella secondà metà del 2008 e da un’intercettazione emerge che Antonio Caserta, manager nel campo della intermediazione immobiliare, si lamenta al telefono perché un certo assessore, in cambio della concessione di appalti e licenze in una zona in cui non sarebbe consentito edificare, vuole che l’imprenditore gli procuri mille tesserati. «Di fatto – spiega il giornalista – , sotto i riflettori finiscono le attività politiche condotte dal circolo «il progetto», in via Ponte di Casanova, con la campagna di tesseramento per conto del Pd (da ritenere corretta fino a prova contraria, ndr), su uno sfondo di presunti accordi tra imprenditori e amministratori».
«È il nove settembre – continua il giornalista – del 2008, quando viene inoltrato allo sportello unico per le attività produttive la richiesta di rilascio per l’autorizzazione di una media struttura di vendita (1500 mq) invia Nazionale delle Puglie». Nell’iniziativa sono coinvolti imprenditori del gruppo Agizza e manager della società Eurospin. «Obiettivo comune, almeno a leggere le conclusioni investigative, riuscire ad ottenere una variante del piano regolatore per poter sfruttare l’area da un punto di vista commerciale».
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Ebbene: «È qui che le telefonate dei manager intrecciano mosse e conversazioni di Luigi Sorianello, che viene bollato come fiduciario dell’ex assessore comunale Ferdinando Di Mezza. È a questo punto che lo sguardo del pm si focalizza sulla campagna tesseramento del Pd, tanto da spingere gli inquirenti a un rapido calcolo economico». Si legge nell’informativa del Pg del marzo 2009: «Veniva accertato che il costo dei tesseramenti al Partito democratico, quantificato in euro 15 per singola tessera, così potendosi agevolmente: calcolare che il costo della tangente promessa attraverso tale espediente arrivi a 15mila euro».
«Conclusioni gravi – conclude il giornalista- che ora spetta a un collegio di giudice valutare, a partire dal rigetto delle misure cautelari del gip Gabriella Gallucci. Un punto cruciale, secondo il giudice per le indagini preliminari che non esita a concludere in modo perentorio: “Non si capisce l’utilità apportata dal Di Mezza alla soluzione della vicenda Eurospin”».