Remuntada. E’ la parola d’ordine in casa Barcellona, e rievoca il passato recente: nel 2010 l’Inter entrò in un Camp Nou sulla quale tribuna (le coreografie sono sul lato lungo) la parola era scritta a caratteri cubitali, alti quanto gli anelli dello stadio. Tre anni dopo è ancora Remuntada, o almeno il tentativo di compierla: si parte dal 2-0 dell’andata, a favore del Milan. Altri giocatori del Barcellona si sono già espressi in merito, da Messi a Iniesta passando per Dani Alves. Oggi però si è espresso Carles Puyol, che della squadra blaugrana è capitano, veterano e bandiera, e aggiungete voi il resto. Un uomo che segnò un gol al Real Madrid e corse sotto i suoi tifosi baciando la fascia di capitano, che da sempre ripropone i colori della Catalogna. Quando parla lui, Barcellona si ferma, ascolta e si carica. Le sue parole a La Vanguardia sanno di sfida nei confronti del Milan, che è una squadra che ha sempre ammirato e nella quale si sarebbe trasferito se avesse mai deciso di lasciare il Barcellona. Qui però non c’è spazio per sentimentalismi e cortesie: “Questa non è una crisi, stiamo giocando una stagione molto buona e abbiamo una squadra con un grande futuro. Tutti i club hanno alti e bassi, vincere tutte le partite non sarebbe normale; martedi però vogliamo essere al massimo. Abbiamo lavorato, abbiamo parlato di quello che sta succedendo. Abbiamo una ricetta e io ho fiducia in tutta la squadra: daremo tutto per superare gli ottavi contro il Milan”. E poi la dichiarazione di guerra: “Non ci è mai riuscita una rimonta: ci proveremo martedi”. Ha ragione, e il Milan si deve preoccupare: le statistiche sono fatte per essere capovolte.
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