Il Trabzonspor si è qualificato ai sedicesimi di finale di Europa League vincendo il gruppo J davanti a Lazio, Apollon Limassol e Legia Varsavia. Il bilancio: 4 vittorie e 2 sconfitte, 13 gol realizzati e 7 subiti. Miglior marcatore è stato Olcan Adin, autore di cinque reti. Nel palmares ci sono 6 campionati turchi (ultimo nel 1984), 8 Coppe di Turchia (ultima nel 2010), 8 Supercoppe di Turchia (2010) e cinque Coppe del Cancelliere. Nel girone di Champions League 2011-2012 ha battuto l’Inter 1-0 a San Siro (gol di Ondrej Celustka), al ritorno 1-1. Contro la Lazio in questa stagione doppio pareggio: 3-3 in Turchia, 0-0 all’Olimpico. Curiosità: nelle partite casalinghe, al 61′ minuto di gioco i tifosi accendono fumogeni e lanciano petardi e carta igienica, usanza dovuta alla caduta dell’Impero di Trebisonda nel 1461 di cui si ricorda la stoica resistenza agli Ottomani.
Il Trabzonspor gioca con il , schema ormai decisamente in voga in tutta Europa. Davanti al portiere Onur Kivrak linea che prevede l’ex Chelsea Josè Bosingwa (campione d’Europa nel 2004 con il Porto) a destra, con Aykut Demir che spesso e volentieri si allarga a sinistra (altrimenti spazio a Kadir Keles); al centro coppia molto fisica con l’ivoriano di passaporto francese Sol Bamba e Mustafa Yumlu. A centrocampo il cervello è Didier Zokora, che ha giocato in Premier League ed era la mente della Costa d’Avorio al Mondiale; con lui Aykut Akgun che dà una mano nell’impostazione ma non disdegna di andare in pressione sui portatori di palla avversari. Sulla trequarti c’è abbondanza: i tre titolari sono Olcan Adin, Adrian Merzejewski e l’ex Lione e Chelsea Florent Malouda, decisamente il leader della squadra per esperienza. Non vanno però sottovalutati elementi come Yusuf Erdogan, due gol nel girone, e Alanzinho, 30 anni e un passato di quattro anni in Norvegia: quando era giovane era considerato una promessa del calcio brasiliano, ma non ha mai davvero sfondato. La punta centrale è Paulo Henrique, 24enne brasiliano che ha all’attivo 14 gol in 27 partite stagionali; dietro di lui spinge il 22enne Batuhan Karadeniz, mentre attenzione anche a Emre Gural.
Sicuramente il calore del suo stadio, lo Huseyin Avni Aker che contiene 25000 spettatori e può rivelarsi molto caldo; tecnicamente parlando, la rapidità di Paulo Henrique e la mobilità dei trequartisti che si scambiano la posizione senza dare punti di riferimento, come già la Lazio ha avuto modo di constatare. Elementi come Malouda, Bosingwa e Zokora portano esperienza in campo.
Paradossalmente, sempre l’attacco: in 15 partite di campionato il Trabzonspor ha segnato non tantissimo, ovvero 20 gol; anche se si è rifatto con gli interessi in Europa League. Manca un po’ di concretezza negli uomini offensivi della formazione turca, un dato…
… che contro una squadra solida come la Juventus potrebbe essere elemento a sfavore. Inoltre a centrocampo si rischia di concedere troppo agli avversari.
Florent Malouda è l’elemento di maggiore esperienza e la “voce saggia” dello spogliatoio, ma la stella è forse Adrian Merzejewski, 27enne polacco arrivato in Turchia nell’estate del 2011. A Trebisonda si è inserito subito e al momento ha messo insieme 97 partite condite da 17 reti e, soprattutto, 23 assist che ne fanno uomo dell’ultimo passaggio, il giocatore dal quale passa la manovra quando si arriva ai 20 metri. Con la Polonia ha collezionato 41 presenze e 3 reti.
, 55 anni. In carriera ha vinto il 48% delle partite allenate: guida il Trabzonspor dal giugno 2013, promosso dal 1461 Trabzon che è la società satellite (acquistata nel 2008). La sua esperienza si lega a filo doppio al club di Trebisonda: è stato allenatore delle giovanili e vice della prima squadra tra il 1992 e il 2001, tornando poi nel 2005 ancora tra le giovanili. Ha allenato solo in Turchia, non uscendo mai dai confini nazionali.
(Claudio Franceschini)