È l’uomo giusto per la Roma. Ne è convinto il noto agente Dario Canovi, grande esperto di calcio internazionale, intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo: “Sei mesi fa avevo consigliato Luis Enrique a Preziosi per il Genoa – ha rivelato Canovi – Sono convinto che sentiremo parlare di lui per i prossimi vent’anni. Sa far giocare a calcio le sue squadre ma applica fondamentalmente un calcio redditizio. Si dice che il Barcellona B subisca troppi gol, probabilmente perché, a differenza di centrocampo e attacco, in difesa si affida a calciatori dall’età media molto bassa”.
Lo spagnolo, per lavorare bene, dovrà avere il pieno supporto del club: “Sarà fondamentale l’appoggio della società per Luis Enrique. Noi siamo abituati a dire che lavorare a Roma è difficile, ma lavorare a Barcellona, per quanto nella squadra B, lo è altrettanto. Anche per le pressioni dei media. Io mi auguro che Luis Enrique non faccia errori commessi da tecnici stranieri che già sono venuti in Italia, pensando che si giochi un calcio di seconda fascia. Sarebbe opportuno per esempio che lasciasse ad un italiano il ruolo di vice-allenatore. Spero che Sabatini chiuda presto l’operazione, perché dopo che è uscito il nome di Luis Enrique per la panchina, tante altre società si sono interessate a lui, in primis l’Atletico Madrid”.
Luis Enrique è bravissimo, secondo Canovi, ma niente paragoni con Guardiola: “Si è detto impropriamente che Luis Enrique faccia giocare la sua squadra come quella di Guardiola, ma bisogna evidenziare che di fatto la similitudine è nel possesso palla”.
L’agente ha poi confidato che uno dei suoi più celebri assistiti, vale a dire Thiago Motta, sogna la maglia giallorossa: “Thiago Motta a mio avviso è sottovalutato, rende facile la vita dei compagni, fa correre il pallone e gli avversari a vuoto. Non so se rimarrà all’Inter, lo accerterò nei prossimi giorni. L’Inter forse non si rende conto fino in fondo del valore del giocatore. Non nascondo che giocare nella Roma sia sempre stato il suo sogno. Lui viene da San Paolo, più o meno da quello che viene definito il calcio gaucho, conosceva bene la Roma di Falcao e Cerezo. E poi è un grande ammiratore di Totti e De Rossi, alcuni giorni fa mi parlava molto bene di Aquilani, che aveva visto spesso quando giocava proprio nella Roma. La sua ammirazione per la Roma è quella di un appassionato di calcio. Senza ovviamente togliere niente all’Inter, grandissima società. Guadagna troppo? Non guadagna più di tanti altri giocatori di cui si parla. Il costo del cartellino invece dovrebbe farlo l’Inter”.