Catania 1 – Milan 3. Altra vittoria per il Milan che supera il Catania al Massimino e sale a quota 21 punti in classifica, scavalcando il Catania che resta a 19. La partita alla fine è stata numericamente dominata dal Milan, ma va detto subito che il secondo tempo è stato condizionato dall’espulsione (giusta) di Barrientos per doppia ammonizione; da lì i rossoneri hanno controllato la partita con una lunga melina che solo raramente è sfociata in occasioni da gol, come testimoniato dai 13 tiri in porta (7 nello specchio) che sono decisamente pochi rispetto al 68% di possesso palla. Il Catania si è dovuto accontentare di tirare 4 volte, tutte conclusioni arrivate nel primo tempo (2 nello specchio), nel quale gli etnei hanno fatto meglio degli avversari. Tre calci d’angolo a testa, il Catania ha sfruttato al massimo il primo che ha battuto ma poi ha dovuto fare una partita di contenimento dopo l’espulsione (alla quale fa seguito anche quella di Boateng al 90′, arrivata a coronamento di una partita sostanzialmente corretta ma leggermente nervosa, anche per demerito di Orsato cui la direzione del gioco è sfuggita di mano). Sono 840 le palle giocate dal Milan, un’enormità rispetto alle 392 del Catania; ben 119 i passaggi positivi di De Jong, poi 77 per Constant e 60 per Acerbi: per lunghi tratti della ripresa il Milan ha giocato con appoggio del centrale per il regista, tocco del regista per l’altro centrale e altro scambio. 19 minuti di supremazia territoriale per i rossoneri contro i 5 e mezzo degli etnei, 62% di protezione dell’area per i rossoneri che hanno avuto il 49% di attacco alla porta contro il 38% dei padroni di casa, che però hanno pagato la follia di Barrientos con il 26% di pericolosità; il Milan ha avuto il 75%, ma ha sbagliato in ben quattro occasioni (due con Robinho, una con El Shaarawy, una con Emanuelson) il colpo del kappaò. Acerbi leader nei recuperi con 27 ma anche spesso incerto, 22 i recuperi invece di un buon Rolin che sostituiva Spolli. I tiri in porta sono appannaggio di Boateng (primo gol in campionato), Robinho, El Shaarawy e Nocerino: 3 a testa.
Contro il Catania il Milan si produce in un buon avvio e si rende subito pericoloso con Kevin Prince Boateng che si libera per un buon sinistro dal limite su assist di El Sharaawy, ma il tiro è centrale. L’1-0 arriva all’11’, ma è una doccia fredda per il rossoneri: calcio d’angolo per il Catania dalla sinistra. Va a battere il solito Lodi con il mancino a rientrare; il Milan difende a zona, il pallone sbuca centralmente dove Acerbi è posizionato male guardando la porta e non si accorge del taglio di Legrottaglie. Il pallone scavalca il giovane centrale rossonero e Legrottaglie stacca benissimo impattando il pallone che si insacca al centro della porta vanificando il tentativo di parata di Amelia. Il Milan non riesce ancora a trovare il bandalo della matassa nelle contromisure sui calci piazzati e incassa l’ennesimo gol da palla inattiva, uno dei più “sciagurati” – tatticamente parlando – visti fino ad oggi. Il Catania non alza il piede dall’acceleratore e dopo pochi minuti è Almiron ad avere una ghiotta occasione di testa su cross dalle retrovie (non ci arriva di un soffio). E ancora il Milan si produce in un pasticcio difensivo notevole grazie a una doppia esitazione di Acerbi e Constant messi sotto pressione da Bergessio: il pallone è salvato sulla linea dal solito attentissimo De Sciglio. Il Milan è in difficoltà, ma sul finire del primo tempo arriva un episodio che si rivelerà fodamentale: Barrientos viene ammonito per simulazione (cartellino generoso). Le squadre rientrano negli spogliatoi e non passano che pochi minuti nella ripresa che Barrientos commette un fallo nettissimo e rimedia il secondo giallo: espulso. Da qui il Milan comincerà a rianimarsi. L’1-1 arriva al 53′: dopo l’espulsione di Barrientos il Milan prende in mano la gara e ci mette poco a pareggiare. Cross da destra di Boateng, Robinho tocca con la punta in anticipo su Legrottaglie e El Shaarawy si inserisce e al volo infila sotto la traversa su Andujar in uscita. Il Faraone sul tocco (peraltro inutile) di RObinho è in evidente fuorigioco, ma il guardalinee è mal posizionato e non ha la linea giusta per vedere. Gol irregolare, peccato per quel tocco ininfluente di Robinho, buono solo a viziare l’azione. L’1-2 arriva al 59′: passano appena tre minuti e Boateng lavora un pallone sul centrosinistra al limite dell’area; il ghanese si libera con un dribbling a rientrare di Salifu e, intravista la porta, calcia con l’interno destro a giro. Andujar non vede partire il pallone e resta immobile a osservarlo entrare sul palo lungo. Il gol del definitivo 1-3 arriva in pieno recupero al 92′: con il Catania che tenta gli ultimi sforzi per pareggiare la gara, approfittando dell’espulsione di Boateng (fallo inutile e scriteriato a tenaglia a centrocampo), e i rossoneri in piena sofferenza, il Milan trova la ripartenza giusta con Emanuelson che fugge centralmente verso sinistra; al limite l’olandese appoggia per El Shaarawy che gode di grande libertà, controllo e destro a giro che tocca il secondo palo ed entra in porta, superando l’ìncolpevole Andujar. Per il Faraone è il gol numero 12 in campionato, gli vale la vetta della classifica marcatori e tre punti d’oro per il Milan alla seconda vittoria consecutiva in campionato.
Così Massimiliano Allegri ai microfoni di Sky Sport: “Il primo tempo era da 0-0, abbiamo iniziato bene e il loro gol su calcio da fermo ha complicato le cose. Il Catania ha avuto il grande merito di mettere tanta pressione, poi noi siamo riusciti a fare bene e in superiorità numerica ce le siamo giocata con tranquillità. La vittoria è importante perchè facciamo un bel balzo in classifica”. Poi incalza: “Avevo raccomandato di stare attenti sui calci piazzati perchè Lodi le calcia bene e hanno grandi saltatori: abbiamo fatto una bella dormita, ma per il resto non abbiamo mai subito. Il pareggio? Era in fuorigioco, devo ammetterlo; in ogni caso non ci siamo fatti prendere dalla frenesia”. Infine un commento su Montolivo, sostituito: “Ha saltato tre giorni di allenamento e non stava bene: volevo spostarlo al centro nel secondo tempo, ma in pochi minuti è cambiato tutto e ho preferito mettere da parte l’idea”. Rolando Maran analizza la gara dal punto di vista degli episodi a Sky Sport: “Ci hanno penalizzato almeno un paio di situazioni. Avevamo giocato bene fino all’espulsione: equilibrio, compattezza e azioni del Milan interrotte con facilità. Poi l’episodio che nasce nel primo tempo: Barrientos è stato ammonito per simulazione. Ormai siamo abituati: non è positivo. Non colpevolizzo nessuno, è stato per istinto. L’abbiamo pagato caro e abbiamo subito le conseguenze. Barrientos non è abituato a essere ammonito, non se lo ricordava più, è stato superficiale. Attenzione però a focalizzare l’attenzione solo su di lui, non cerco alibi: cose del genere capitano, è un peccato che sia successo in una partita così importante”. Nicola Legrottaglie, autore dell’inutile gol del vantaggio, la pensa diversamente: “L’arbitro è caduto nella furbata di Nocerino: si è visto benissimo che era lì ad aspettare il fallo di Barrientos”.