Il ministro del Welfare Elsa Fornero, intervenendo nel corso della puntata in onda questa sera di Che tempo che fa – durante la registrazione – ha lanciato quello che potrebbe essere interpretato come un ultimatum. Da settimane il dibattito si è concentrato, per quanto riguarda il ministro, sulla riforma del mercato del lavoro. Archiviata la riforma delle pensioni lacrime e sangue, i sindacati non sembrano intenzionati a dargliela vinta in maniera altrettanto facile. Come è stato più volte ricordato, nel 2020 gli italiani avranno l’età pensionabile più alta d’Europa. Eppure, è stata approvata in fretta e furia senza che le organizzazioni sindacali avessero neppure il tempo di organizzare uno sciopero generale. Questa volta non sarà così. Su alcune questioni. specialmente sull’articolo 18, le sigle, e soprattutto la Cgil, sembrano intenzionate a dare battaglia. A tal proposito la Fornero ha fatto sapere che sui contenuti «siamo abbastanza» avanti. Poi, ha aggiunto che il tempo a disposizione è limitato, e che la discussione non si potrà protrarre all’infinito. Insomma, a breve la riforma, piaccia o non piaccia, sarà varata.
La titolare del Lavoro ha, infatti, detto chiaramente che il governo presenterà il testo della riforma al Parlamento anche se non ci dovesse essere l’accordo con le parti sociali. A tal proposito, ha lasciato intendere di sentirsi con la coscienza a posto: «Sono positiva sul lavoro che stiamo facendo, le piccole imprese si lamentano, Confindustria si lamenta, il sindacato variamente si lamenta. Questo dimostra che stiamo lavorando nell’interesse del Paese». La Fornero, intervistata da Fazio, ha parlato anche dell’ipotesi di rassegnare le proprie dimissioni laddove la riforma del lavoro non dovesse andar in porto, spiegando che, al momento, non è assolutamente in programma. Alcune battute sono state spese anche per Fiat. Giusto ieri il presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo al convegno di Confindustria a Milano, aveva dedicato spazio all’argomento affermando, in sostanza, che se Marchionne reputa più conveniente per l’azienda investire altrove, non solo ha il diritto, ma anche il dovere di farlo.
La Fornero, dal canto suo, si è limitata a dire: «Se il presidente Fiat John Elkann e l’A.d Marchionne mi dicono ‘abbiamo intenzione di mantenere il piano industriale e fare gli investimenti che sono previsti’ che cosa posso dire, che non gli credo? Io devo credergli». Poi, ha aggiunto che, in ogni caso, non significa che Fiat possa fare in Italia quello che vuole.