Esodati e riforma del lavoro: torna alla ribalta del dibattito il doppio problema, che per il segretario del Pd Bersani non è ancora stato risolto. In particolare, Bersani giudica “un buco inaccettabile” la condizione in cui il governo avrebbe lasciato gli esodati. Per il segretario del Pd non è giustificabile che il governo dica di non avere risorse disponibili e non si occupi di verificare il numero esatto degli esodati. Non solo: Bersani ha promesso che il suo partito preparerà una nuova proposta sulla riforma del lavoro. E’ un attacco non da poco nei confronti del governo Monti da parte del partito che maggiormente lo ha sempre sostenuto, a parte le polemiche relative all’articolo 18. Stupisce non poco adesso che Bersani chieda di rimettere nuovamente mano a una riforma, quella del lavoro, che lo stesso Pd alla fine aveva detto di approvare. Per Bersani, “c’è un buco strutturale nella riforma e questo non è accettabile”. La nuova proposta di riforma del lavoro, ha aggiunto, si sta preparando insieme a Cesare Damiano esperto del lavoro. Punto di partenza della problematica esondati è calcolarne il numero esatto, cosa che il governo non avrebbe fatto. Bisogna partire da una ricognizione: “E’ un problema che va assolutamente risolto. C’è un buco strutturale nella riforma. Si può ovviarlo ma deve essere chiaro che si devono mettere delle risorse”. Al momento non ci sono state risposte da parte di Mario Monti o del ministro del welfare alle parole di Bersani. Lo stesso segretario del Pd però ha detto di aver parlato del problema personalmente con Monti e di sperare in una risposta soddisfacente perché questo tema per il Pd è irrinunciabile. Di fatto, l’attacco di Bersani nasce dalla dichiarazione fatta ieri dal ministro Fornero nella quale veniva detto che il decreto relativo agli esodati era pronto. In tutto 65mila lavoratori con un costo per lo Stato pari a 5 miliardi e 70 milioni di euro in un periodo compreso tra il 2013 e il 2019. Ma in molti hanno lamentato il fatto che il numero sarebbe largamente parziale.
Elsa Fornero si è dichiarata soddisfatta del risultato raggiunto: “Per me una parte della partita è chiusa. Ho inviato al mio co-firmatario (come ministro dell’Economia), il presidente del Consiglio Mario Monti, il decreto sui 65mila lavoratori salvaguardati rispetto all’aumento dell’età pensionabile”.