1-1 tra Lazio e Fenerbahçe nel ritorno dei quarti di finale di Europa League. Punteggio che sommato allo 0-2 dell’andata favorisce i turchi, che passano in semifinale col risultato complessivo di 3-1. Nell’Olimpico chiuso al pubblico, ma comunque popolato da circa 5000 spettatori “vip”, segnano prima Lulic, animando le speranze laziali, poi Caner, che chiude baracca e burattini e lancia il Fenerbahçe al penultimo turno di Coppa.
Lazio-Fenerbahçe è stata una partita molto godibile, sin dal primo tempo subito alzato a ritmi agonistici elevati. Che hanno portato a qualche errore tecnico di troppo ma anche a diverse azioni potenzialmente pericolose, quasi tutte di marca italiana. Ripresa “salata” dal vantaggio laziale, preludio ad un assedio prematuramente abortito dal pareggio turco, nato dall’unico vero tiro in porta della squadra di Istanbul.
Voto che tiene conto del doppio confronto: considerando solo il ritorno sarebbe più rotondo, perché la Lazio ha quasi dominato la partita prendendola in mano da metà del primo tempo in avanti. La squadra di Petkovic ha schiacciato il Fenerbahçe col grande lavoro dei centrocampisti ed una difesa spesso sbilanciata a tre, nonostante il 4-4-1-1 della distinta ufficiale. In questo senso però lo schema ad una punta continua ad essere penalizzante: degli oltre venti tiri tentati la maggior parte è piovuta da fuori area. Una beffa pensando che i turchi hanno strappato pareggio e qualificazione con un tiro, ma da pochi metri. Dall’Olimpico esce comunque una Lazio positiva, che abbandona a testa alta ma non senza rimpianti.
I turchi hanno impostato una partita di contenimento, lasciando il pallino in mano agli avversari dopo i primi minuti di studio. Saltati quasi sistematicamente a centrocampo, si sono difesi in maniera arcigna, stringendo i denti. Se il pareggio del ritorno li premia oltremodo, la qualificazione può considerarsi meritata. Buone individualità in ogni reparto e unità di squadra: il Fenerbahçe vola in semifinale sapendo di potersela giocare.
Partita agonistica ma la terna la tiene in pugno bene: tutto sommato gli errori sono veniali.
Lazio
Qualche uscita ben sbrigata, capitola senza colpe.
Largo a destra nel trio difensivo, fa bene il suo sovrapponendosi appena può dall’11’st KLOSE 5,5 Non riesce a dare la svolta, limitando l’utile a qualche sponda.
Con Webo sale presto in cattedra. Il gol subito lo vede abboccare alla finta, ma la colpa è di reparto.
Anche lui grintoso ed efficace in marcatura, pur se messo alla prova dal puma Webo.
Qualche errore tecnico in eccesso, figlio anche della buona volontà. Aiuta spesso in attacco duellando con Lulic.
Come si dice, spina nel fianco. Accelera a testa bassa, sterza, dribbla, crossa (suo l’assist): ballerina volante.
Fioretto sì ma soprattutto spada: recupera bei palloni a centrocampo e fa girare.
Buona presenza da metcampo in su ma qualche errore di troppo, nella ripresa cala e resta più basso.
Un trattore, su e giù a sinistra con poche pause. Segna un bel gol, il pareggio fredda anche lui.
Il migliore nel primo tempo, in cui crea spesso superiorità in dribbling e sfiora il gol dentro l’area dal 28’st FLOCCARI 6 Svaria ma si fa trovare in area: sfiora due volte il gol.
Difende la palla come un cucciolo, fa salire la squadra ma manca in area: un colpo di testa alto di poco dal 32’st ROZZI 6 Ci mette impegno, ma il match si è raffreddato.
All.PETKOVIC 6,5 Esce a testa alta, schiacciando l’avversario: non basta.
Fenerbahçe
Un brivido di portiere: manca più d’un intervento e gli dice sempre bene, ma ci mette anche del suo.
Tecnicamente valido, fatica nello sprint con Lulic che lo sovrasta in occasione del gol.
Due tre anticipi semi-provvidenziali, specie su Kozak nel primo tempo, ed altri interventi puntuali.
Là dietro suda sette camicie ma ribatte colpo su colpo. Il più classico dei barcollo ma non mollo.
Si applica in fase difensiva ma Candreva alla lunga lo inciuchisce.
Ad un buon inizio fa seguito una partita timida, schiacciata dietro: la sfida a centrocampo è presto persa.
Smista qualcosina in più ma lascia passare un pò troppa Lazio dalle sue parti.
Molto generoso, ripiega spesso anche in zolle non sue. Comparsa importante nell’azione del pareggio.
Trequartista con licenza di arretramento: suona male e difatti incide poco dal 28’st S.UCAN 6 Entra ed è pareggio: un talismano.
Mancino educato, sa gestire il pallone ma anche scaraventarlo in rete alla prima occasione dal 42’st KRASIC s.v. Passerella per i nostalgici.
Osso duro: in area trova poco o niente, ma si rende utile in pressing e sponde. Una porta al pareggio dal 35’st M.TOPUZ 6 Si piazza a destra nel finale.
All.KOCAMAN 6 Diceva di voler segnare: mentiva? Forse no: Lazio superiore, lui fa quel che deve per gestire il vantaggio.
Il tabellino
Marcatori: 15’st Lulic, 29’st C.Erkin
Lazio (4-4-1-1): Marchetti; Biava (11’st Klose), Ciani, Cana, Radu; Candreva, Hernanes, Ledesma, Lulic; Ederson (28’st Floccari); Kozak (32’st Rozzi) (Bizzarri, Crecco, Cataldi). All.Petkovic.
Fenerbahçe (4-2-3-1): V.Demirel; Gokhan, Yobo, E.Korkmaz, Ziegler; R.Meireles, S.Sahin; Kuyt, Cristian (28’st S.Ucan), C.Erkin (42’st Kraisc); Webo (35’st M.Topuz). All.Kocaman.
Arbitro: Kralovec
Ammoniti: Kozak (L), Cristian (F), Ziegler (F), Kozak (L), Klose (L), C.Erkin (F) per gioco scorretto
(Carlo Necchi)