Finalmente allo stadio “Is Arenas” di Quartu Sant’Elena si può giocare, e anche (parzialmente) alla presenza del pubblico. I tifosi del Cagliari però non possono essere soddisfatti, perché hanno dovuto assistere alla sconfitta casalinga della loro squadra contro il Pescara, diretta concorrente per la salvezza. Terlizzi e Weiss firmano la vittoria degli ospiti abruzzesi, e il rigore di Pinilla non basta ai sardi per rimediare: la partita finisce 1-2. Il Pescara ormai è definitivamente uscito dalla crisi di inizio campionato, e con 7 punti Stroppa può sorridere. Discorso ben diverso per Ficcadenti, ultimo in classifica con 2 punti: ora la panchina traballante è solamente la sua. Le statistiche ufficiali della Lega Calcio ci raccontano comunque di un Cagliari che ha fatto la partita: per i sardi ci sono il 56% di possesso palla, 574 palloni giocati contro i 482 del Pescara, otto calci d’angolo (contro lo zero degli ospiti) e tredici minuti di supremazia territoriale contro sei e mezzo. La superiorità quantitativa del Cagliari arriva fino ai tiri: diciotto complessivi, di cui ben dodici nello specchio della porta del Pescara, contro gli otto totali – e quattro in porta – dei biancazzurri. Ma questo è il bello del calcio: che non sempre chi fa di più vince. Questa volta “l’amaro calice” tocca al Cagliari, mentre la festa è tutta del Pescara.
La partita cambia quando entra in campo lo slovacco Vladimir Weiss: dopo cinque minuti costringe Rossettini al fallo al limite dell’area. Cartellino giallo, Terlizzi batte la punizione che – complice anche una doppia deviazione mortale per Agazzi – s’infila in rete e consegna il vantaggio al Pescara di Stroppa (0-1). Passano altri quattro minuti e Rossettini deve ancora stendere Weiss: seconda ammonizione e dunque espulsione. Infine lo slovacco ex Espanyol e Manchester City decide di agire in prima persona: riceve l’assist da Nielsen, inganna i difensori con una finta e firma la seconda rete pescarese (0-2). Il Cagliari ha per lo meno il pregio di non arrendersi: fallo di mano di Terlizzi nella propria area e Pinilla trasforma il calcio di rigore (1-2). Però negli ultimi 10 minuti il risultato non cambia più, e ad Is Arenas festeggiano gli ospiti.
Nessuna parola dal fronte sardo nel dopo-partita: né il presidente Massimo Cellino né l’allenatore Massimo Ficcadenti si sono presentati in sala-stampa, mentre fuori dallo stadio montava la contestazione dei tifosi. Ben altra aria si respirava, ovviamente, nello spogliatoio del Pescara. Sintetiche ma molto incisive sono le dichiarazioni dell’allenatore Giovanni Stroppa: “Questi punti ce li siamo guadagnati in campo, anche nelle prime tre giornate, con altrettante sconfitte, abbiamo giocato bene. Dobbiamo limare un po’ di cose, tipo le disattenzioni in marcatura. La cosa fondamentale è che bisogna capire che bisogna soffrire insieme”. La sua panchina, che solamente una settimana fa sembrava traballante, ora è solidissima.