L’avventura europea dell’Udinese si chiude con una sconfitta. I friulani erano già eliminati, a differenza dei Reds che avevano ancora da giocarsi la qualificazione ai sedicesimi di finale; alla fine gli uomini di Brendan Rodgers la spuntano per 1-0 e rendono inutile il 2-1 con cui lo Young Boys; anzi, i Reds sono addirittura primi nel girone, scavalcando l’Anzhi che passa come secondo. Per Guidolin e i suoi la quarta sconfitta consecutiva, ma una partita che nel secondo tempo avrebbero decisamente meritato di pareggiare.
Partita bella, giocata sempre su alti ritmi. Se vogliamo trovare un difetto dobbiamo dire che di occasioni da gol non se ne sono viste troppe, anche se alla fine nell’arco dei 90 minuti non ci siamo lamentati. Le squadre si sono divise i tempi: il primo è stato appannaggio del Liverpool, nel secondo è venuta fuori l’Udinese anche grazie all’improvviso calo dei Reds che hanno lasciato campo e rischiato tantissimo.
Tutto sommato si è trattato di un’uscita a testa alta. L’Udinese non era schierata con i titolari, aveva anche diverse assenze per indisponibilità e non aveva niente da chiedre alla partita; ma ha comunque messo l’anima in campo, magari concedendo qualcosa al Liverpool sul piano del gioco ma dimostrando alla fine di aver voglia di regalare una soddisfazione ai suoi tifosi. Non ci è riuscita anche per dettagli, ma resta la sensazione che non meritasse di perdere.
Stesso voto per gli inglesi: dovevano vincere e hanno vinto, e sono riusciti a controllare la gara senza rischiare granchè. A conti fatti l’unica occasione seria in cui avrebbero potuto subire gol è arrivata al 93′, ma sarebbe stata una beffa esagerata per i Reds se Di Natale avesse messo in porta quel pallone. Così Brendan Rodgers centra il primo traguardo stagionale, e ha la conferma di avere un gruppo che può solo migliorare, fatto anche di giovani interessantissimi.
Dirige bene una partita che rischiava anche di sfociare nel nervosismo, per un paio di episodi che hanno scaldato gli animi. Invece ha tenuto, e nelle decisioni importanti sembra aver avuto ragione. Come nella seconda ammonizione per Pasquale: il fallo c’è, l’ammonizione anche perchè il colpo viene dato.
Non deve mai intervenire fino al gol di Henderson, quando viene sorpreso dal tiro ravvicinato. Nel secondo tempo due interventi bellissimi, pazzesco quello su Suarez che anticipa la conclusione ma non lo inganna.
Gioca arretrato e si vede che non è esattamente il suo ruolo, però è sempre ordinato e preciso. Non dà tantissimo apporto in fase di spinta però, ed è una pecca.
Bella prova per il francese, che negli ultimi tempi sta trovando spazio e fiducia. Downing con lui ha vita difficile, il ragazzo spinge anche con buona continuità nella ripresa.
Primo tempo da centrale, secondo da mediano vecchio stampo davanti alla difesa. Non è la prima volta, ormai si è calato nel ruolo ma questa sera appare meno brillante di altre uscite.
Lascia i suoi in dieci uomini quando più avevano bisogno di spinta sulle fasce: ingenuità al termine di una gara in cui aveva già sofferto la verve di Suso.
Il jolly di Guidolin: gioca dappertutto. Non è troppo in serata: tanto movimento e tanti spunti a cercare palla e giocata, ma raramente ha il guizzo vincente. Bel pallonetto nel primo tempo, parato.
Rientrava dopo un mese e mezzo: si vede che il passo ancora non c’è, infatti Allen non lo vede mai. Però alla distanza tiene, poi si siede per il secondo tempo.
( Sfortunatissimo: anche lui al rientro, ferma tre volte Suarez e tutti si stropicciano gli occhi, poi si arrende all’ennesimo guaio. Da valutare, ma si prospetta un altro mese di stop)
( Inizio shock: Guidolin gli urla in faccia perchè non è pronto per il cambio. Poi mostra che ha i numeri per stare a questi livelli)
Molto timido, resta spesso sulle sue senza realmente dare una mano nell’impostazione. Meglio in fase di contenimento, fa molto movimento ma non basta.
Sempre molto confusionario, spesso e volentieri nemmeno alza la testa; però ci mette velocità e voglia, e i compagni gli danno fiducia. Fumoso però quando si avvicina alla porta.
Ha sempre lo spunto, si sacrifica in difesa, ha una voglia matta di vincere questa partita e si guadagna in 90 minuti tanta fiducia del suo allenatore. Gran gara, peccato che il gol non arrivi.
Lo lasciano da solo a lottare contro due giganti come Carragher e Skrtel: combina pochino, ma prende falli e botte e in quanto a dedizione non gli si può dire niente.
( Comparsata valida per il record di presenze europee in maglia Udinese: al primo pallone fa tremare il Liverpool con velo e tiro alto di un centimetro)
All. GUIDOLIN 6.5 – E’ riuscito a infondere nei suoi giocatori la voglia di giocarsi una partita che non contava più. Spesso l’Udinese ha dato l’impressione di essere troppo rassegnata; non questa sera. Bravo lui, peccato sia arrivato troppo tardi.
Due parate a terra, un bel colpo di reni a prendere un pallonetto di Pereyra, poco altro.
Si propone spesso a creare superiorità a centrocampo, ma combina pochino. Dietro soffre Armero ma lo limita di mestiere.
Il gigante slovacco deve curarsi di Ranegie e di Fabbrini quando questi incrocia dalla sua parte: poche volte in affanno.
Capitano eterno, ormai non è più un titolare ma la dedizione per il rosso del Liverpool è sempre la stessa. Non ha più lo scatto, ma la sua malizia non ha eguali.
Sembra non esserci, e invece spesso è lo sbocco naturale delle azioni del Liverpool, che si appoggiano a lui per cercare di ripartire. Copre bene anche dietro.
Decide il match facendosi trovare pronto da azione di corner. Poi non combina più nulla, cala vistosamente e scompare. Ma intanto qualifica i Reds.
Rodgers lo aveva allo Swansea e lo ha voluto ad Anfield: grande intuizione. Comanda il gioco con un’autorità da veterano, e ha solo 22 anni. Sbaglia un solo passaggio, al 90′. Sembra vedere le cose prima degli altri.
A proposito di sfortuna (vedi Benatia): nemmeno 10 minuti e si scontra con Ranegie. Sangue dal naso che non si ferma, e partita finita.
( Aveva segnato 4 gol in Europa League: stasera poco attacco e tanti passaggi a centrocampo per addormentare i ritmi)
Si vede che ha tanta qualità, però questa sera non sempre la fa vedere. Fa soffrire Pasquale senza mai affondare veramente, resta un po’ a metà.
( Tra due giorni compirà 18 anni: altro giovanissimo dal grande talento. Dopo 8 minuti fa espellere Pasquale proteggendo palla manca giocasse da due decenni)
Sembra non esserci: tante proteste, come al solito, e niente più. Si accende due volte: a fine primo tempo rovescia in porta e trova Padelli, nella ripresa fa fuori cinque uomini e spara a colpo sicuro: ancora Padelli. Ha una classe superiore.
Inizia bene, inserendosi sempre in zona gol e creando fastidi alla difesa friulana. Cala, e di tanto, nel secondo tempo: ma è sempre presente per il palleggio.
All. RODGERS 6.5 – Era partito malissimo in stagione: adesso è in ripresa, e intanto vince il girone di Europa League. Ma deve risolvere il problema del calo fisico e di concentrazione.
(Claudio Franceschini)
Marcatore: 23′ Henderson
Padelli; Faraoni, Heurtaux, Danilo, Pasquale; Pereyra, Badu, Pinzi (46′ Benatia – 65′ Reinthaler), Armero; Fabbrini; Ranegie (86′ Di Natale). All. Guidolin
Reina; Johnson, Carragher, Skrtel, José Enrique; Henderson, Allen, Sahin (12′ Shelvey); Suso (71′ Sterling), Suarez, Downing. All. Rodgers
Arbitro: Gomes (Portogallo)
Ammoniti: Fabbrini (U), Suso (L), Pasquale (U), Allen (L), Badu (U), Carragher (L)
Espulso: 79′ Pasquale per doppia ammonizione
Recuperi: 1′ primo tempo, 3′ secondo tempo
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