La Lazio ha pescato dal sorteggio dei sedicesimi di Europa League l’impegno più difficile tra le squadre italiane ancora in corsa. La trasferta di questa sera contro il Borussia Monchengladbach è ostica: la formazione tedesca gioca molto bene e, pur non essendo più da tempo quello squadrone che negli anni Settanta aveva vinto due volte la Coppa UEFA e si era spinto fino alla finale di Coppa dei Campioni (persa contro il Liverpool), resta temibile da affrontare, soprattutto in casa. Per la Lazio c’è la possibilità di centrare quegli ottavi di finale che erano sfuggiti lo scorso anno.
Lucien Favre ha vinto due campionati e una coppa di Svizzera con lo Zurigo, poi è andato in Germania ad allenare l’Hertha Berlino. Con il Gladbach ha realizzato un capolavoro: chiamato nel febbraio del 2011 a salvare una squadra che navigava nel baratro della Bundesliga, ha centrato l’impresa e l’anno seguente ha condotto i suoi fino al quarto posto, perdendo però i preliminari di Champions League e “retrocedendo” in Europa League. In estate sono partiti elementi importanti come Dante e Marco Reus, ma la squadra è rimasta competitiva. Favre crede nella qualificazione, ma teme la Lazio: “Sarà una partita emozionante, giochiamo contro una grande squadra con ottime individaulità, sono bravi nel chiudere gli spazi quando perdono il pallone. Noi vogliamo passare il turno, in Europa giocare contro di noi non è mai facile”. La Lazio sarà senza Miroslav Klose che l’allenatore svizzero conosce bene: “Dispiace che non possa giocare, ma ho visto Floccari: è bravo e veloce, sostituirà degnamente il tedesco”.
Il Borussia Monchengladbach si dispone con il 4-2-3-1, schema ormai classico in Bundesliga. In porta attenzione a Marc André Ter Stegen, classe 1992: è una scoperta di Favre, che nelle ultime giornate del campionato 2010/2011 lo aveva messo in campo (insieme ad altri giovani) con l’idea di fargli maturare esperienza in vista della stagione in Zweite Bundesliga, e invece la squadra si è salvata e Ter Stegen si è dimostrato un portiere eccezionale. Davanti a lui linea a quattro composta da Jantschke e Wendt come terzini, con Stranzl e Alvaro Dominguez centrali. La cerniera di centrocampo sarò composta dal veterano Thorben Marx e dal norvegese Nordtveit; linea di mezzepunte interessantissima, con il turco Cigerci in mezzo e gli esterni che sono il venezuelano Juan Arango e Patrick Herrmann, 22 anni appena compiuti. E’ lui l’anima offensiva della squadra. Davanti, l’olandese Luuk De Jong: acquistato per far dimenticare i gol di Marco Reus, non ha ancora dato tutto quello che ci si poteva aspettare ma resta un ottimo elemento.
Favre ha a disposizione elementi importanti come Granit Xhaka, centrocampista svizzero acquistato dal Basilea e richiesto anche da squadre italiane (la Lazio ci pensa seriamente): in Germania sta giocando poco. Attenzione al terzino rigorista Daems e a Mike Hanke, attaccante 29enne che potrebbe dare peso alla linea offensiva della squadra.
Favre deve rinunciare a Branimir Hrgota, attaccante svedese di 20 anni, un prospetto davvero interessante.
Vladimir Petkovic conosce molto bene Lucien Favre: “Vivo e lavoro da tempo in Svizzera, lui l’ho incontrato una sola volta sul campo ma posso dire che è uno dei migliori allenatori che la Svizzera abbia prodotto in vent’anni. Il suo Borussia gioca un calcio pragmatico, che sa divertire ma anche badare al sodo. Sono tremendi nelle ripartenze e sfruttano molto bene le palle inattive”. La strada è chiara: “Contro il Napoli abbiamo giocato una grande partita, dobbiamo continuare così”. Gladbach forte sulle palle inattive: “Ho dato l’input alla squadra, queste situazioni sono davvero importanti perchè nelle ultime partite siamo andati un po’ in difficoltà negli ultimi minuti. In generale stiamo bene, bisogna solo pensare al presente senza voltarsi indietro. Possiamo dire la nostra in questa stagione ma a cominciare da questa partita dobbiamo ancora dimostrare tutto”.
Pochissimo turnover: i titolari sono in campo, solo due le soluzioni alternative ma solo per necessità. Dunque in porta ci sarà Marchetti, sulle fasce in difesa Konko e Radu con Biava e Andre Dias in qualità di coppia centrale (non dovrebbe toccare dunque a Ciani). A centrocampo il solito Ledesma farà il perno tra le linee, a creare il consueto 4-1-4-1 che in questa stagione è stato il marchio di fabbrica di Petkovic; Candreva e Lulic larghi sulle fasce, c’è Cana in coppia con Hernanes in mezzo al campo, davanti il confermatissimo Sergio Floccari. “E’ un ragazzo eccezionale, sa cosa vuole fare, ha aspettato tanto e ora sta sfruttando le sue occasioni. E’ merito suo se sta rendendo così tanto”, ha detto di lui Petkovic.
Riposo per Alvaro Gonzalez, che ha tirato la carretta per tanto tempo. Bizzarri il secondo portiere, Pereirinha ancora una volta parte dalla panchina ma potrebbe avere la sua occasione di mettersi in mostra, si rivede Ederson dopo tanto tempo e anche Onazi, rientrato dalla Coppa d’Africa vinta e dunque galvanizzato. Libor Kozak sarà il cambio di Floccari.
Sappiamo di Klose che sarà fermo ancora per un mese e mezzo, si è fermato anche Stefano Mauri e Brocchi ha chiuso la sua stagione in anticipo.
Ter Stegen; Jantschke, Stranzl, Dominguez, Wendt; Marx, Nordtveit; Herrmann, Cigerci, Arango; L. De Jong. All. Favre
A disp: Helmerot, Dames, Brouwers, Ring, Rupp, G. Xhaka, Hanke
Squalificati: –
Indisponibili: Hrgota
Marchetti; Konko, Biava, Andre Dias, Radu; Ledesma; Candreva, Cana, Hernanes, Lulic; Floccari. All. Petkovic
A disp: Bizzarri, Ciani, Pereirinha, Gonzalez, Onazi, Ederson, Kozak
Squalificati: –
Indisponibli: Brocchi, Mauri, Klose
Arbitro: Karasev (Russia)