Il Paris Saint-Germain torna in Champions League. La notizia principale è questa: l’ultima partecipazione della squadra transalpina alla fase finale della principale coppa europea risaliva al 2004/2005, quando peraltro subì l’eliminazione al primo turno (ultimo posto in un girone che comprendeva Chelsea, Porto e CSKA Mosca). I portoghesi sono ancora sulla strada del PSG, ma intanto questa sera l’esordio per Carlo Ancelotti è contro la Dynamo Kiev: al Parco dei Principi arriva una formazione certamente inferiore come tasso tecnico e qualità, ma che sa giocare a calcio, è ben organizzata e soprattutto è più esperta di partite simili, anche se sembra assurdo anche solo pensarlo. Di fatto, la squadra di Semin è in gran parte la nazionale ucraina, ma in estate sono arrivati due o tre giocatori che alzano decisamente il tasso di competitività della Dynamo, che comunque non è più la squadra di Shevchenko e Rebrov. Il Paris Saint-Germain invece è un All-Star Team: anche quest’estate lo sceicco Al Thani è venuto in Italia a fare grandi spese: ha iniziato con Lavezzi, poi si è preso Verratti, infine si è portato via in un colpo solo Ibrahimovic e Thiago Silva. I quattro si aggiungono alla colonia già folta di italiani o ex protagonisti del nostro campionato: Sirigu, Menez, Sissoko, Pastore, Maxwell, Thiago Motta. In pratica tutta la squadra, olte naturalmente all’allenatore e al direttore sportivo (Leonardo). Nonostante ciò, i parigini non sono i grandi favoriti: la storia insegna che formazioni del genere devono trovare l’amalgama giusto, e infatti in campionato hanno pareggiato le prime tre partite suscitando perplessita. In Europa, poi, la strada è ancora più difficile; ma a gennaio, se supererà il turno, avranno anche Lucas.
Con una rosa simile a disposizione, Ancelotti ha solo l’imbarazzo della scelta su chi mandare in campo. Certe decisioni sono obbligate: Sakho è indisponibile, quindi al centro della difesa, insieme al rientrante Thiago Silva, ci sarà l’ex PSV e Chelsea Alex. Di fatto, l’ex difensore del Milan sarà probabilmente l’unico cambio rispetto alla formazione che ha sconfitto il Tolosa; a meno che Ancelotti non voglia mandare in campo Lavezzi, che in campionato era squalificato. Sulle corsie andranno quindi Jallet (Van Der Wiel, ultimo arrivato, è indisponibile) e Maxwell, a centrocampo si va verso la conferma di Marco Verratti insieme a Matuidi e Thiago Motta; davanti, Ibrahimovic sarà la punta centrale, con Menez e Pastore che partiranno un passo indietro per comporre il famoso “albero di Natale”. Se dovesse prevalere l’ipotesi Lavezzi, sarà il Pocho a sistemarsi sulla linea d’attacco con Pastore che scalerebbe a centrocampo, prendendo il posto di Matuidi o Verratti. Un dubbio che Ancelotti scioglierà all’ultimo.
La panchina del PSG probabilmente centrerebbe senza troppi problemi le prime tre posizioni nella Ligue 1. Douchez è il sostituto di Sirigu, poi ci sono elementi come Camara, Sissoko (appena rientrato dall’infortunio, sarebbe titolare ovunque), Chantome, Gameiro (gioiellino francese che ha fatto benissimo lo scorso anno), Nené e appunto Lavezzi. Roba da far impallidire chiunque, ma non è detto che l’abbondanza di talento faccia la differenza.
Yuri Semin è fiducioso per la partita di questa sera (“In campo non vanno i soldi, ma i giocatori”) e si affida alla sua formazione migliore, non avendo indisponibili o squalificati. Il portiere è Koval, nel giro della nazionale come anche Mykhalik e Kacheridi, i due centrali difensivi dell’Ucraina vista agli Europei dello scorso giugno. Laterali difensivi Danilo Silva e l’ex milanista Taiwo, uno degli arrivi estivi. A centrocampo la cerniera formata da Garmash e Miguel Veloso, il portoghese acquistato dal Genoa che porta tanta qualità al reparto. Attenzione poi alle tre mezzepunte: Guseev e Yarmolenko li abbiamo visti in Ucraina, soprattutto il secondo ha disputato un grande Europeo. Come trequartista poi è stato acquistato Nico Kranjcar, il croato che lascia la Premier League dopo 6 anni e 20 gol: non è mai esploso del tutto ma resta un elemento validissimo e di grande qualità. Completa la formazione la prima punta Ideye Brown, nigeriano che lo scorso anno qui ha fatto benissimo.
Il difetto della squadra ucraina sta nei cambi, che non sono all’altezza dei titolari. Semin porta il secondo portiere Boyko e poi Vukojevic, Mehmedi, Dudu, Rafael, Ninkovic. L’ultimo panchinaro è Milevskiy: per anni è stato considerato un potenziale fenomeno, ora ha già 27 anni e si alterna tra campo e panchina senza aver mai sfondato.
Sirigu; Jallet, Thiago Silva, Alex, Maxwell; Matuidi, Thiago Motta, Verratti; Menez, Pastore; Ibrahimovic. All. Ancelotti
A disp: Douchez, Camara, M. Sissoko, Chantome, Gameiro, Nené, Lavezzi
Squalificati: –
Indisponibili: Van Der Wiel, Sakho
Koval; Danilo Silva, Mikhalik, Kacheridi, Taiwo; Miguel Veloso, Garmash; Guseev, Kranjcar, Yarmolenko; Ideye. All. Semin
A disp: Boyko, Vukojevic, Mehmedi, Milevskij, Dudu, Rafael, Ninkovic
Squalificati: –
Indisponibili: –
Arbitro: Kuipers (Olanda)