L’Hellas Verona torna al successo in campionato e batte la Juve Stabia per 1-0, allo stadio Bentegodi. La vittoria è ottenuta su calcio di rigore a suona striminzita, ma si può definire meritata per il Verona, che pur senza mai imporsi del tutto sull’avversario ha sempre cercato di fare la partita, perlomeno sino all’espulsione di Carrozza che ha lasciato più spazi e controllo del pallone alla Juve Stabia. Non a caso il dato finale del possesso di palla è a vantaggio degli scaligeri, che hanno ottenuto il 55% contro il 45% della Juve Stabia, che ha aumentato la sua statistica negli ultimi minuti, con l’uomo in più. Gli ospiti hanno effettuato più tiri in porta: 15 di cui 10 nello specchio della porta, ma hanno trovato un ottimo Rafael sulla loro strada. Il porrete del Verona è stato sempre reattivo (uscite comprese) e anche fortunato, quando nel primo tempo un tiro di Mezavilla è rimbalzato sul palo e gli è tornato in mano, dopo la sua prima deviazione. Il Verona invece ha tirato 11 volte (5 nello specchio) verso la porta difesa da Seculin, che non è stato da meno del rivale rispondendo sempre con buona sicurezza. Non a caso per batterlo l’Hellas ha avuto bisogno di un calci di rigore, peraltro indiscutibile. Il Verona inoltre ha trascorso più tempo all’attacco, come dimostra il dato della supremazia territoriale che indica i minuti passati nella metacampo avversaria: sono 11’13” per i padroni di casa e 8’46” per la Juve Stabia. Gli indici di pericolosità delle due squadre sono molto simili: 48% per l’Hellas e 45% per lo Stabia, entrambi accresciuti in una ripresa più vivace, dopo un primo tempo di minor contenuto tecnico. A livello individuale è stato molto coinvolto Jorginho, centrocampista naturalizzato italiano del Verona, che ha effettuato più passaggi riusciti di tutti: 56, seguito dal compagno Armin Bacinovic (50) e dal capitano veronese, il difensore Domenico Maietta (46), spesso chiamato ad impostare l’azione in prima persona. L’attaccante gialloblù Daniele Cacia, match winner su calcio di rigore, giuda invece la classifica dei tiri con 3 tentativi, a pari merito con gli avversari Adriano Mezavilla e Maxwell Acosty. 2 invece le conclusioni di Emil Halfredsson: l’islandese del Verona si è reso pericoloso da fuori area. Stefano Di Cuonzo, difensore della Juve Stabia, risulta infine il giocatore con più palle recuperate all’attivo (25), seguito dal compagno Agyei (24) che si è fatto valere in mezzo al campo in fase d’interdizione. Con questa vittoria il Verona resta al terzo posto in classifica, ma recupera due punti al Livorno, fermato sul pareggio a Brescia: gli scaligeri sono a 39, e il secondo posto ora dista solo 4 lunghezze (sempre meno 9 invece dal Sassuolo, che ha battuto il Lanciano).
Il gol decisivo arriva al minuto numero 55, il 10′ della ripresa. Il Verona manovra da destra a sinistra, la palla arriva a Bojinov che dal limite dell’area tocca a sinistra per Carrozza; l’esterno veronese converge verso il centro dell’area e viene atterrato brutalmente dalla scivolata di Baldanzeddu, nettamente sull’uomo. Sul dischetto si presenta Daniele Cacia: il numero 9 del Verona calcia d’interno destro a mezz’altezza, alla sinistra di Seculin che intuisce ma non può arrivarci.
Il terzino sinistro della Juve Stabia, Antonio Zito, commenta così la sconfitta contro il Verona: “Oggi abbiamo disputato un’ottima gara, ma torniamo a casa a mani vuote. Rafael è stato il migliore in campo, non possiamo rimproverarci nulla. Alla squadra do dieci per l’impegno messo in campo e le occasioni create. Speriamo di tornare presto alla vittoria“. L’allenatore dei campani, Piero Braglia, ha invece dichiarato a RPN: “E’ un periodo del cavolo in cui nulla ci gira bene, grandi prestazioni vengono di volta in volta vanificate da ingenuità o errori altrui. (…) Contro il Verona non è bastato un autentico assedio a regalerai un risultato positivo. (…) Dispiace perdere per un rigore del genere, d’altronde il calciatore scaligero non sarebbe potuto andare da nessuna parte con tutta la nostra difesa schierata. Non bisogna mai entrare in scivolata in area se non quando è essenziale, peccato“.