Ballarò riassunto puntata 18 settembre 2012 (video) La seconda puntata stagionale di Ballarò, condotta come sempre da Giovanni Floris su Rai Tre, è andata in onda ieri sera, aperta dalla consueta copertina satirica di Maurizio Crozza. Ovviamente tanti i temi trattati e discussi dai vari ospiti presenti in studio, tra cui il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, il segretario nazionale del Partito Democratico Pierluigi Bersani, il presidente della Fondazione Italia-Cina Cesare Romiti, il vice direttore del quotidiano Il Giornale Nicola Porro, leditorialista del Corriere della Sera Antonio Polito, il segretario confederale della Cisl Annamaria Furlan e ovviamente il presidente della Ipsos, Nando Pagnoncelli. Il primo argomento caldo della serata riguarda la crisi del lavoro, allinterno di un panorama italiano che continua a mostrare un tasso di disoccupazione in netta crescita, soprattutto tra gli under 35. Non poteva poi mancare il dibattito riguardo lo scandalo della Regione Lazio che vede coinvolto lex tesoriere e capogruppo del Partito delle Libertà, Franco Fiorito, sul quale pendono diverse accuse mosse dalla Procura di Roma per uso improprio di soldi pubblici. La prima parte della trasmissione viene dedicato a ciò che il governo Monti è riuscito a fare in questi primi dieci mesi e soprattutto alle tante riforme messe in campo. Il ministro Fornero ovviamente difende il proprio operato e più in generale quello di tutto lesecutivo di cui fa parte, ricordando la situazione italiana dello scorso mese di novembre. Bersani dà atto al governo di quanto fatto, soprattutto per la credibilità che è riuscito a dare allItalia, sottolineando che nel caso in cui il Pd dovesse vincere le elezioni darebbe continuità allazione sin qui svolta, magari cambiando alcuni aspetti sui quali non cè piena convergenza. In particolare si passa a parlare della riforma del lavoro, che porta proprio il nome della Fornero. Secondo Bersani ci sono cose buone, come lapprendistato, e cose meno buone che evidentemente vanno aggiustate soprattutto dal punto di vista della flessibilità. Tuttavia, la Fornero rimarca la bontà sia delle riforma del sistema pensionistico che di quella del lavoro anche perché con i tempi molto ristretti in cu sono stati chiamati a vararla difficilmente si sarebbe potuto arrivare a qualcosa di meglio. Una piccola diatriba tra Bersani e la Fornero arriva proprio sulla questione della riforma della struttura pensionistica. Il primo la ritiene giusta nel risultato ma non nel metodo, in quanto avrebbe preferito un passaggio dalla vecchia da effettuare maggiormente per gradi, mentre ribadisce che è quanto mai necessario porre rimedio alla questione degli esodati, tema su cui a suo giudizio è stato commesso un errore di approccio. Un successivo servizio mette poi in evidenza alcune differenze tra lItalia e la Germania, soprattutto sulla questione riguardante la riqualificazione di vecchie miniere dismesse. In Germania queste sono state utilizzate come luoghi sociali e di attrazione, con tutti i vecchi dipendenti che una volta perso il posto di lavoro sono stati socialmente aiutati dallo stato tedesco e reinseriti in altri settori. Questo purtroppo in Italia sembra difficile e in particolare il riferimento è al caso Alcoa in Sardegna. Bersani non è però daccordo del dipingere lItalia come il punto più basso e la Germania come quello più alto. Il segretario Pd sottolinea come il vero problema italiano sia il fatto che da almeno una quindicina di anni mancano gli investimenti, anche e soprattutto per innovare, e questo ha portato inevitabilmente a un continuo rallentamento. Purtroppo, rimarca Bersani, da quando lo Stato non è riuscito più ad investire per leccessivo debito pubblico, il giocattolo si è rotto e tantissime realtà sono andate in difficoltà. Viene poi affrontato il problema degli sprechi di alcuni enti pubblici come la Regione Sicilia e il Comune d Palermo, i quali presentano bilanci in rosso che li pongono a un passo dalla bancarotta. Ultimissimo argomento della serata è invece quello riguardante la possibilità o meno di poter abolire lImu. Bersani si pone piuttosto cauto evidenziando come, bene o male, tale tassa sia presente in quasi tutte le nazioni del mondo. Senza dubbio, conclude il leader del Pd, in futuro sarà alleggerita ma soprattutto verranno valutati i casi nei quali poter proporre sgravi anche in base al reddito.